Guarda i conti dei vicini: condannata in appello
Primiero. La Corte d’Appello di Trento ha confermato integralmente la sentenza di primo grado del Tribunale di Trento che aveva condannato una donna di Primiero, di 35 anni, a quattro mesi, perché...
Primiero. La Corte d’Appello di Trento ha confermato integralmente la sentenza di primo grado del Tribunale di Trento che aveva condannato una donna di Primiero, di 35 anni, a quattro mesi, perché riconosciuta colpevole di “accesso abusivo al sistema informatico bancario” visionando il conto corrente di terzi.
La signora ha beneficiato della sospensione condizionale della pena, ma dovrà risarcire con 3.000 euro la parte civile, pagando inoltre le spese processuali che naturalmente sono raddoppiate.
Le origini della vicenda
Il tutto risale al 2010, quando l’ormai ex dipendente di un istituto di credito locale, abitando in un immobile, era venuta in conflitto con una famiglia vicina di appartamento.
I contrasti erano sfociati in una denuncia da parte dei coniugi vicini di casa, denuncia conclusasi poi con una archiviazione. Però nel corso del procedimento giudiziario, un accesso agli atti dell’indagine da parte del pubblico ministero aveva portato alla luce i numerosi accessi non autorizzati dell’allora dipendente ai conti correnti che i vicini di casa avevano all’istituto di credito nel quale lavorava. Intrusioni informatiche che non avevano alcuna attinenza con l’attività lavorativa della dipendente, ma che restano comunque documentate nel sistema di sicurezza informatica bancaria. Da qui quindi il nuovo capo di imputazione e la condanna, confermata nei giorni scorsi dalla Corte d’Appello di Trento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA