«Ciao Ottorino, pilastro della comunità» 

A Sagron Mis l’addio all’operaio comunale morto nel bosco: «Una gemma preziosa strappata improvvisamente alla vita»


di Raffaele Bonaccorso


SAGRON MIS. In una chiesa affollatissima e con tanti rimasti fuori sul sagrato nonostante il freddo pungente, Sagron Mis ha dato ieri l’ultimo saluto al compianto Ottorino Daldon, 50 anni, portato via tragicamente sabato scorso mentre faceva della legna nel bosco vicino casa. «È con grande commozione e dolore che, a nome dell’amministrazione comunale di Sagron Mis e della intera Comunità, porgo alla famiglia di Ottorino le più sentite e sincere condoglianze per la grave ed improvvisa perdita subita - ha detto nel suo saluto in chiesa il sindaco di Sagron Mis, Luca Gadenz, che ha proclamato anche il lutto cittadino - alla mamma Poldina, al papà Ettore, alle sorelle Katia ed Elena, alla fidanzata Rossella, ed a tutti gli altri parenti, un sentito abbraccio da parte di tutti noi. Una gemma preziosa è stata improvvisamente strappata alla vita e non è facile trovare le parole per descrivere l’incredulità ed il dolore di ciò che è accaduto, che ha fortemente sconvolto i nostri animi. Ottorino ci ha sempre esortato alla sinteticità, alla semplicità ed alla concretezza nei modi di operare e dunque vogliamo rispettare questo suo modo di essere, ricordandolo con poche, ma significative parole. Persona schietta e rigorosa, dedita al lavoro in modo totalizzante, fedele servitore delle istituzioni pubbliche e private (Comune, le associazioni, il Corpo dei vigili del fuoco volontari, Consorzio di miglioramento fondiario), molto legato ai valori veri della sua amata famiglia, Ottorino era per tutti noi il punto di riferimento. Conoscitore come pochissimi di ogni piccolo pezzo di territorio e di tutto ciò che sul territorio vive e sta, persone, animali, cose. Apparentemente severo, egli era invece di animo estremamente buono e gentile, sempre disposto, ad ogni ora del giorno e della notte, ad intervenire in aiuto di tutti, ben oltre gli orari lavorativi, ben si intende. Essere tendenzialmente schivi, ma nello stesso tempo al centro delle nostre attenzioni con ruoli fondamentali non è da tutti. Ci deve essere, come c’era, la sostanza, quella vera. Pilastro fondamentale attorno al quale ruotavano moltissime cose, qui a Sagron Mis. Autorevole e generoso dispensatore di consigli pratici e teorici. Un consulto con Ottorino praticamente su ogni cosa, era per noi la prassi. Doti, che per come venivano espresse, non sono certo comuni. La nobiltà del tuo modo di essere ci mancherà moltissimo. Ciao e grazie Ottorino, da parte di tutti noi, per quanto hai fatto».

Parole significative e sentite quelle del sindaco, fatte proprie sicuramente da tutti quelli che conoscevano Ottorino. E le tantissime persone presenti a salutarlo per l’ultima volta, provenienti anche dagli altri paese di Primiero, lo stanno a dimostrare. Al funerale dell’apprezzato vigile del fuoco Ottorino, hanno partecipato tantissimi vigili del fuoco degli altri Corpi del Primiero con i propri comandanti, l’ispettore del distretto di Primiero, Alberto Tisot e rappresentanti della Federazione giunti da Trento. Anche il Decano di Primiero, don Giuseppe Dal Pra, non potendo essere presente perché ammalato, ha fatto leggere in chiesa una sua lettera di conforto per i familiari e apprezzamento per Ottorino, ricordando le battute scherzose scambiate con lui nella sacrestia prima e dopo messa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano