Apsp “Suor Agnese”, cambia tutto il cda 

Castello Tesino: la Provincia accoglie solo 3 dei 5 nomi indicati dal sindaco e impone l’avvocato Silvia Zancanella presidente


di Paolo Morando


CASTELLO TESINO. L’Apsp “Suor Agnese” ha finalmente un nuovo consiglio di amministrazione. Lo ha nominato la giunta provinciale nella seduta di venerdì scorso, procedendo anche alla designazione del presidente: si tratta di Silvia Zancanella, avvocato a Trento. Il resto del cda è composto da Gianluca Calovini Sartori, dottore commercialista di Telve, Mario Dorigato, medico dentista in pensione (è nato nel 1941), Alexandra Gadotti, assistente amministrativa all’Apsp di Pieve Tesino, infine Ivana Zotta, già dipendente bancaria e tra 2006 e 2008 segretaria della Federazione Italiana Sport Orientamento. Quest’ultima, vive a Mezzolombardo, Dorigato è trevigiano di orighine ma risiede a Castello, così come Gadotti. Si chiude così il quinquennio di amministrazione caratterizzato dalla controversa vicenda della dismissione del “lascito Pasqualini”, che vide la decisione da parte del cda presieduto da Fulvia Nervo di disfarsi di Btp a lunga scadenza del valore di una dozzina di milioni di euro (e che fruttavano lucrose cedole) per immobilizzare l’intera somma su un conto corrente della Cassa Rurale Valsugana e Tesino: qui tuttora giace con rendita irrisoria, ormai da anni, nonostante il bando europeo che aveva individuato una sgr per la sua gestione professionale.

La delibera di nomina svela però molto altro. Il consiglio d’amministrazione viene infatti designato dal sindaco, con ratifica della Provincia dei nomi indicati. E così era andata cinque anni in occasione della nomina degli amministratori precedenti, che erano scelti dall’allora sindaco Sisto Fattore. Ma in questo caso è andata diversamente. Dei cinque nomi scelti dal primo cittadino Ivan Boso, infatti, la giunta provinciale ne ha rifiutati due: Fabio Franceschini, laureato in giurisprudenza e con esperienza in ambito assicurativo, e Julietta Nicolina Moranduzzo, operatore socio sanitario all’Apsp di Pieve. Non solo: il sindaco nel documento di designazione inviato a Trento lo scorso 26 luglio indicava anche il presidente, che nelle sue intenzioni doveva essere Gadotti. Documento peraltro giunto oltre il termine previsto di 60 giorni: il che ha, per legge, spostato in capo alla Provincia la responsabilità della designazione dei nomi, dei quali solo tre sono stati comunque condivisi (Dorigato, Gadotti e Zotta). Ma va citata per intero la motivazione della scelta della giunta provinciale, così come è riportata nella delibera: «Tenuto tuttavia conto della delicata situazione gestionale dell’ente, più volte segnalata informalmente dal consiglio di amministrazione uscente e oggetto di diverse interrogazioni riguardanti complessi temi di carattere finanziario, per rafforzare ulteriormente le competenze dell’organo di governo dell’Apsp, si ritiene opportuno individuare Gianluca Calovini Sartori e Silvia Zancanella, quest’ultima con funzioni di presidente, in quanto dotati di particolare competenza ed esperienza in materia di amministrazione pubblica e gestione aziendale». Come dire insomma che qualcosa è andato storto, nell’amministrazione precedente dell’Apsp e nella designazione dei nomi da parte del sindaco Boso. E ora va raddrizzato.

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