Addio senza campane per Palmira Loss 

Canal San Bovo, moltissime persone ieri al funerale della donna di 66 anni morta nell’incidente di giovedì a Revedea



CANAL SAN BOVO. Tanta, tantissima gente ha preso parte alla cerimonia esequiale per dare l’ultimo saluto a Parlmira Loss in Pomarè, morta tragicamente a 66 anni nell’incidente di giovedì scorso a Revedea, mentre faceva ritorno a casa con la sua Panda. Essendo “Sabato Santo” la cerimonia si è dovuta limitare alla liturgia della parola, senza passare a quella eucaristica. «Le campane tacciono, è il giorno del Sabato Santo, il silenzio che si fa in attesa della resurrezione di Gesù Cristo oggi si mescola al dolore dei familiari di Palma; il dover lasciare partire una persona cara - ha detto nell’omelia il parroco don Nicola Belli - è sempre difficile, ma se la morte arriva così all’improvviso lo diventa ancora di più; e sembra anche che il cielo di oggi non voglia smettere di piangere, come ad associarsi a questa triste cerimonia di saluto a Palma». Ed infatti, con la chiesa stracolma di persone, in tanti sono rimasti fuori, dopo aver salutato il feretro, sotto la pioggia che non ha cessato un attimo.

In chiesa tanti amici, molti venuti anche dal vicino Primiero, ma anche tutti i vigili del fuoco volontari di Canal San Bovo, con la squadra degli allievi e allieve, e questo per stare vicino al loro comandante, Walter Orsingher, e alla moglie Diana Pomarè, figlia di Palmira Loss.

In chiesa c’erano anche rappresentanti della Guardia di Finanza, delle Guide Alpine e del Soccorso alpino, essendo il marito della defunta, Emilio Pomarè, un ex appartenente alla Guardia di Finanza alpina di stanza a Passo Rolle. Nei commenti degli intervenuti alla cerimonia, Palma - la chiamavano tutti così- viene descritta come una donna sempre disponibile con tutti, paziente nell’ascoltare i frequentatori del “Bar alla Piazza” di Prade che ha gestito per più di 30 anni, pronta ad avere parole giuste per chi raccontava anche le vicissitudini della vita.

Non ci sono novità invece sulle cause dell’incidente d’auto, che resta inspiegabile proprio perché non ha avuto testimoni. Può essere accaduto di tutto: un malore che le ha fatto perdere il controllo dell’auto; una sbandata a causa dell’asfalto bagnato poiché pioveva a dirotto; l’attraversamento di un capriolo avvistato all’ultimo momento e quindi una manovra brusca per evitarlo. Fatto sta che la sua auto dopo essersi schiantata contro un muro, è capottata imprigionando la donna fra le lamiere. Ed è toccato proprio al genero, giunto con i suoi uomini del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Canal San Bovo, prestare il primo soccorso, anche se inutilmente, poiché Palmira Loss era deceduta sul colpo. Palma lascia il marito Emilio, le figlie Debora e Diana e cinque nipoti ancora ragazzi.















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