MORI 

Vaccini obbligatori, i 5 Stelle contestano  la loro ministra

MORI. Dopo le uscite dal Movimento consumate nei comuni vicini, anche tra i consiglieri 5 Stelle di Mori – sebbene per altri motivi – si segnala un forte malumore: i due esponenti pentastellati al...



MORI. Dopo le uscite dal Movimento consumate nei comuni vicini, anche tra i consiglieri 5 Stelle di Mori – sebbene per altri motivi – si segnala un forte malumore: i due esponenti pentastellati al momento confermano il sostegno a livello provinciale e nazionale, ma si dissociano pesantemente sul tema dei vaccini, tanto da chiedere in una lettera le dimissioni della ministra Giulia Grillo. «Il dietrofront sull'emendamento che spostava l'obbligo vaccinale all'anno prossimo in attesa di una legge nuova – dicono Renzo Colpo e Nicola Bertolini – è per noi inaccettabile, oltre che ingiustificabile e incomprensibile. La legge Lorenzin, che impone una vaccinazione di massa dei bambini, è per noi una truffa ai cittadini e un attentato alla salute pubblica. L’esclusione dei bambini dai servizi dell’infanzia e quindi la loro ghettizzazione ed esclusione sociale sono, per noi, una gravissima lesione dei diritti dei cittadini. Probabilmente non abbiamo ancora, come M5S, la forza e il coraggio necessari per togliere ogni occasione di profitto privato nel settore sanità. Possiamo solo immaginare le pressioni e la paura che subiscono la Grillo e gli altri nei palazzi. Ma siamo andati lì per scardinare queste cose. E non ce la sentiamo di essere rappresentanti di questi errori marchiani, ed è nostro dovere esternare il nostro dissenso per questa condotta, a dir poco vergognosa, e distanziarci totalmente. Per coerenza con le promesse, abbiamo chiesto le dimissioni della ministra Grillo, dicendole che se non riesce a sostenere le pressioni si faccia da parte. Continueremo a sostenere Filippo Degasperi per il Trentino e Riccardo Fraccaro per la democrazia diretta. E continueremo a supportare e a votare il M5S per promuovere i molti propositi validi, le molte cose fatte bene e il futuro diverso intravisto da Beppe Grillo». (m.cass.)













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