Un’estate tra i nonni: i giovani volontari in Rsa 

Anche quest’anno 30 ragazzi hanno operato in casa di riposo aiutando gli anziani Il progetto della Vannetti: «Sono stati fenomenali», dice la presidente Roner



ROVERETO. Hanno smontato tutti i luoghi comuni che ancora ci sono sui giovani. Di cui si dice che sono poco responsabili, centrati su sè stessi, ipnotizzati dai loro cellulari. Invece ci sono trenta ragazzi, a Rovereto ed in Vallagarina, che hanno scelto di fare volontariato in casa di riposo per l’estate. In tutto hanno offerto la bellezza di 2000 ore, prestando aiuto all’animazione e alla cura degli anziani residenti, o collaborando alle attività dell’Apsp Vannetti. Questa è la storia che racconta il Progetto Raga, idea della Vannetti per coinvolgere i giovani nelle attività con gli anziani. Un anno fa erano stati dodici i giovani coinvolti, dopo il successo dello scorso anno il progetto è più che raddoppiato, con trenta coinvolti. Accanto al percorso di volontariato, si sono aggiunti i tirocini estivi, in collaborazione con le scuole.

I giovani (tra i 14 ed i 18 anni) hanno svolto ciascuno tre settimane di attività. Su quaranta domande pervenute, è stata fatta una selezione; dei 30 scelti, 17 erano maschi e 13 femmine; 17 residenti nel Comune di Rovereto e gli altri in altri Comuni lagarini. Provenivano da licei (13), istituti tecnici (9) e istituti professionali (8). Venticinque hanno optato per il volontariato, cinque per i tirocini. Hanno accompagnato i residenti al mercato, nelle uscite all’esterno così come in giardino; hanno aiutato nelle attività di animazione, anche valorizzando le loro capacità creative, ludiche, musicali, e così via. Il servizio prevedeva un impegno di quattro ore al giorno, per cinque giorni alla settimana, in tre settimane consecutive. Tutti hanno raggiunto le ore minime previste, ricevendo così una borsa di studio di 120 euro. Per quanto riguarda il tirocinio, le convenzioni sono state con il liceo Rosmini, il Don Milani ed il Fontana (con attività nel settore amministrativo).

«Questi giovani hanno dimostrato un impegno fenomenale – ha detto la presidente della Vannetti Daniela Roner - e nei questionari sulla loro esperienza hanno scritto cose di grande significato, sia per noi che per loro». Gli studenti hanno infatti parlato di amicizia stretta con gli anziani e con i colleghi, di essersi sentiti utili verso il prossimo. «Era il secondo anno che svolgevo volontariato, e quest’anno è stato molto più facile, perché conoscevo bene l’ambiente e le persone. È stato più facile introdurmi, e ho trovato anche occasioni di divertimento. Ho ricevuto dei sorrisi che capaci di cambiarmi completamente la giornata», ha detto Leonardo. Lui in particolare è tra quelli che hanno passato tutta l’estate operando come volontario in casa di riposo, e questo per il secondo anno consecutivo.

«Ho scelto questa esperienza per occupare l’estate e non pensare solo a me stessa ma anche agli altri», ha detto Juliana. E ancora, «Sono orgoglioso del lavoro che ho fatto e ora voglio continuare ad aiutare» (Achille), «Mi sono divertita nell’aiutare e nel conoscere nuove storie» (Marta). Cose ricambiate dagli stessi ospiti della Vannetti: «Venivano sempre di corsa quando avevo bisogno» (Sandrina), «Siete degli angeli» (Carlo), «Qui tutti mi vogliono bene, mi sento a casa», (Anna).

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