«Tettoia marcita: paghino ex sindaco e dirigenti» 

La conclusione della Procura. Per il magistrato è intollerabile comprare il materiale e dimenticarsene per anni. Chiede che Toller, Defrancesco e Miorandi paghino quanto speso


Luca Marsilli


FOLGARIA. La Corte dei Conti deciderà il 3 luglio ma per la procura non ci sarebbero dubbi: comprare una tettoia e poi lasciar marcire travi e tavolati senza nemmeno mai montarla (né curarsi minimamente di preservare l’integrità dei materiali: anche un paio di lamiere potevano fare la differenza) è una imperdonabile incuria e quindi uno spreco altrettanto inaccettabile di risorse pubbliche. E dal momento che i dati di fatti della vicenda non sono contestati da nessuno, l’unico dubbio può consistere nell’individuare chi, tra amministratori e tecnici che si sono succeduti a Folgaria, debba rispondere di quel danno erariale. Il Procuratore regionale Marcovalerio Pozzato, che ha depositato l’atto di citazione, conclude che responsabili non possono non essere l’ex sindaco Maurizio Toller, in carica sia al momento dell’acquisto che quando il materiale è risultato ormai inutilizzabile perché marcito, il segretario comunale Emanuela Defrancesco e la responsabile dell’ufficio tecnico e lavori pubblici Paola Miorandi.

Il sindaco, nota Pozzato, ha diretto la giunta che decise l’acquisto della tettoia e non si curato nemmeno di farla montare. Il segretario per non aver vigilato sul patrimonio comunale e sul funzionamento degli uffici (avrebbe cioè potuto e dovuto sollecitare la realizzazione della tettoia o almeno la protezione dagli agenti atmosferici del materiale acquistato). Miorandi poi ha lasciato per 5 anni quel materiale esposto a neve e pioggia, senza curarsi di trasformarlo in tettoia o di proteggerlo.

La richiesta della procura è che quindi risarciscano il danno, di 26.400 euro. Il sindaco pagandone un terzo (7.920 euro) e i due dipendenti del comune il 35 per cento a testa (quindi 9.240 euro ciascuno).















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