Parte anche a Mori il festival “Tutti nello stesso piatto”

Mori. Anche Mori, tra il 27 marzo e il 7 aprile, sarà toccata dal festival di cinema cibo e videodiversità “Tutti nello stesso piatto”, con tre appuntamenti al cinema dell’oratorio. Capofila dell’orga...


Matteo Cassol


Mori. Anche Mori, tra il 27 marzo e il 7 aprile, sarà toccata dal festival di cinema cibo e videodiversità “Tutti nello stesso piatto”, con tre appuntamenti al cinema dell’oratorio. Capofila dell’organizzazione, che coinvolge varie realtà associative, sarà il Mandacarù che, in via Modena, ha un proprio punto vendita gestito interamente da volontari.

Il contributo del Comune

Per sostenere questa iniziativa, il Comune di Mori ha deciso di concedere a Mandacarù un contributo straordinario di 1.000 euro.

Si comincia mercoledì 27 marzo quando alle 20.30 ci sarà la proiezione del film “Eldorado” di Markus Imhoof (a seguire intervento di Paola Aielli, segretario regionale del Masci, e degustazione). La rassegna proseguirà poi mercoledì 3 aprile alle 20.30 con “The milk system – Il sistema latte” di Andreas Pichler (a seguire intervento di rappresentanti del gruppo Amici del Sermig Mori e degustazione); domenica 7 aprile alle 16 con “I racconti di parvana. The breadwinner” di Nora Twomey (a seguire intervento di Beatrice De Blasi, responsabile educazione di Mandacarù, e chocoparty). «Il contributo assegnato – spiega l’assessore alla cultura Filippo Mura – può sembrare alto, ma in realtà serve quasi totalmente per pagare i diritti di proiezione dei tre film, proiezioni che rappresentano un piccolo passo e una prova di sviluppo dello spazio teatro oratorio come polo culturale per gli appuntamenti di cinema.

Al centro la filiera

Questa rassegna di cinema ecosolidale pone attenzione sulla filiera degli alimenti, un evento che precede “Streetfood” (11-14 aprile) e “Le vie del gusto” (fine aprile)». «Per la prima volta – aggiunge Beatrice De Blasi – questa rassegna fa tappa a Mori. I film sono una selezione tra i più belli dell’edizione 2018. Abbiamo scelto il linguaggio del cinema per parlare di ambiente e clima, per toccare temi che spesso sfuggono all’informazione. I film-documentari che proponiamo sono scelti perché, nel 2018, si festeggiava l’anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani, dunque il taglio sarà questo. Sono proiezioni adatte a un pubblico vasto e speriamo di attrarre anche giovani e adolescenti. In particolare, per l’ultimo film che è un cartone animato, puntiamo su bimbi e bimbe, perché proprio sui diritti delle bambine si concentra la pellicola». M.CASS.













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