Mori ha ritoccato le tariffe acqua e fognature più care 

L’aumento seppur minimo conferma la tendenza al rialzo degli ultimi anni La famiglia media consuma 200 metri cubi: spenderà circa 3 euro in più



MORI. Anche quest’anno a Mori, come altrove, aumentano le tariffe legate ad acqua e fognature. Su un consumo d’acqua di 200 metri cubi all'anno (consumo medio di un nucleo familiare composto da 3-4 persone), per coprire il costo complessivo preventivato del servizio di acquedotto, di fognatura e di depurazione (ovvero del sistema di “ciclo idrico integrato”) è entrato in vigore un rincaro dello 0,72% per le utenze domestiche (che esclude l’aggiornamento della quota della depurazione di competenza della Provincia, a tariffa invariata rispetto al 2017 e al 2016), mentre per le utenze non domestiche l'aumento deliberato è pari all’ 1,26% (sempre esclusa la quota provinciale). In termini assoluti si parla di un passaggio da un costo annuo di 314,06 euro a uno di 316,33 euro (Iva inclusa) per utenze domestiche da 200 metri cubi (+2,27 euro) e di un innalzamento da 392,11 euro a 397,03 euro (+4,92 euro) per utenze non domestiche con lo stesso consumo.

Già l’anno scorso c’era stato un rincaro dell’ 1,28% per le utenze domestiche (l’anno prima di un altro 3,21%, compresa la quota provinciale) e dell’1,35 % per quelle non domestiche (in precedenza a valere sul 2016 era stato del 5,40%, sempre compresa la quota provinciale). Per il servizio di acquedotto il Comune moriano stima una spesa di 453.300 euro (contro i 441.000 del 2017 e i 430.821 del 2016), suddivisa al 36,28% su costi fissi e per il rimanente su costi variabili. La quota fissa della tariffa è stata determinata raddoppiando il dovuto per insediamenti non domestici rispetto alla tariffa degli utenti domestici e ciò «in considerazione del fatto che le utenze domestiche necessitano, stante la loro particolare funzione sociale, di una agevolazione rispetto a quelle non domestiche». Come già l’anno scorso, le utenze non domestiche non sono state divise in sottocategorie, «in ragione dell'esiguo numero di tali utenti e dell'uniformità dei loro consumi». Per il consumo domestico è in vigore la suddivisione in quattro scaglioni: fino a 7,5 metri cubi al mese (0,1215 euro a metro cubo), da 7,5 a 15 (0,396), da 15 a 22,5 (0,43) e da 22,5 in su (0,64). Le unità servite da acquedotto sono 5.343 (38 in più dell’anno scorso), di cui 1.055 non civili (+8) e 7 uso abbeveramento. Ci sono poi 7 fontane pubbliche (consumo presunto 4.900 metri cubi, contro i 7.000 dell’anno scorso) e 22 unità antincendio (consumo 200), per cui valgono tariffe speciali.

Per la fognatura, il costo previsto (+4.660 euro) è di 156.600 euro (35% il costo fisso). La quota fissa è di 10,84 euro (era 10,56 nel 2016-2017), quella variabile di 0,1692 euro al metro cubo (contro gli 0,1668 del 2017 e gli 0,1540 del 2016). La tariffa variabile è stata determinata in misura uguale per gli utenti civili e per quelli produttivi, visto l'esiguo numero di utenze del secondo tipo che non giustifica una tariffa ad hoc. Le unità servite da fognatura sono 4.835 (erano 4.795 a inizio 2017), di cui 12 produttive (-1). (m.cass.)













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