edilizia ad ala 

Il “cappotto” può occupare suolo pubblico

ALA. Utili e benemeriti dal punto di vista energetico i cappotti termici sugli edifici, ma come comportarsi con il fatto che, aggiungendo spessore alle strutture, finiscono per “sporgere” sul suolo...



ALA. Utili e benemeriti dal punto di vista energetico i cappotti termici sugli edifici, ma come comportarsi con il fatto che, aggiungendo spessore alle strutture, finiscono per “sporgere” sul suolo pubblico? La Giunta comunale di Ala si è posta il problema e ha deciso di mettere mano a un regolamento che all’articolo relativo alle sporgenze da edifici e da muri non diceva nulla della particolare fattispecie dei cappotti, che pure nello stesso regolamento vengono considerati volumi tecnici. In attesa di un’integrale revisione del regolamento, attualmente in corso per adeguarlo alla legge provinciale, si è comunque scelto di pronunciarsi riguardo all’occupazione di suolo pubblico (in realtà soprassuolo) con il cappotto termico, per garantire un trattamento omogeneo delle richieste dei privati: si è stabilito di autorizzare gli interventi a patto che consentano di raggiungere un miglioramento dei requisiti di prestazione energetica dell’edificio, che lo spessore massimo sia di dieci centimetri, che il cappotto sia realizzato sull’intera facciata dell’edificio (eventuali soluzioni alternative saranno oggetto di specifiche valutazioni tecniche) e che l’intervento sia compatibile con le esigenze di sicurezza della circolazione veicolare. La realizzazione del cappotto, si stabilisce inoltre, non comporta la necessità di atti accessori, né l’applicazione di un canone, perché assume una rilevanza limitata in relazione allo spazio di soprassuolo occupato. (m.cass.)













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