Addio Global Village, a Mori 1,5 milioni 

Il progetto del centro commerciale, abortito, frutta 900 mila di oneri di urbanizzazione più 600 mila di risarcimento



MORI . Oltre al danno (opinabile) della mancata realizzazione della struttura commerciale dietro al Poli (di cui resta solo un enorme buco che sta venendo riconquistato dalla vegetazione) e soprattutto delle sue opere accessorie (senz’altro preziose, come lo svincolo stradale che contestualmente era previsto), il Comune di Mori evita la beffa di dover provvedere a un risarcimento e, anzi, verrà in parte risarcito. C’è grande soddisfazione, da parte dell’amministrazione moriana, per il “punto” messo sul Global Village (progetto con il quale si sarebbe dovuto mettere in piedi un centro per il commercio e il divertimento in via Orsi), una vicenda ormai decennale che vede l’ente pubblico uscire a testa alta. I lavori si fermarono allo scavo iniziale. La doppia vittoria del Comune, tradotta in cifre, si misura in 1,5 milioni di euro, tra somme non dovute e somme che sono state accreditate sulle casse pubbliche: Mori non dovrà risarcire 900 mila euro di oneri di urbanizzazione che la curatela fallimentare chiedeva e inoltre ha ottenuto il risarcimento di 600 mila euro per alcune opere di interesse pubblico che gli imprenditori non realizzarono e che, dunque, potranno ora essere portate avanti dalla municipalità. In concreto, grazie al risparmio di 900 mila euro si potrà portare avanti il tentativo di acquisizione dell’area ex Marmi Piccoli, mentre con i 600 mila euro tornati nelle casse comunali si potranno realizzare opere di urbanizzazione di Mori ovest come il completamento della ciclabile in via Orsi. «Su quest’ultimo punto – spiegano dalla Giunta Barozzi, che nella “battaglia” è stata affiancata da una sorta di task force comunale – è doveroso specificare che i 600 mila euro sono finalizzati alle opere pianificate a suo tempo e non ad altre: l’amministrazione non può assolutamente destinarle ad altri obiettivi». Il pressoché faraonico progetto del Global Village prese il via nel 2008, ma negli anni seguenti i lavori si fermarono. Nel 2015 fu dichiarato il fallimento dell’impresa e la curatela fallimentare chiese al Comune di Mori la restituzione di 900 mila euro versati per oneri di urbanizzazione. Il Comune scelse di resistere, ma l’attuale consigliatura, già dal proprio insediamento, era gravata dall’incertezza in merito alle decisioni giudiziali su questa contesa: decisione che ha offerto un riscontro positivo, con la sentenza che ha stabilito che il Comune non deve restituire nulla. Nel complesso del progetto, come accennato, l’impresa era poi tenuta a realizzare alcune opere di urbanizzazione: lavori che non sono stati eseguiti ma che erano garantiti da una fideiussione. Anche su quei fondi il Comune ha deciso di rivalersi, ottenendo una nuova e fondamentale vittoria, nonostante il percorso pieno di ostacoli. «Il pensiero condiviso – commentano dalla Giunta – è di aver ottenuto un risultato significativo e ancora di più l’aver dimostrato come su temi di grande rilievo la macchina comunale sia in grado di incidere positivamente». (m.cass.)

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