Valdastico, accordo entro il 15 aprile 

Il vertice a Roma. Fugatti conferma l’uscita a Rovereto sud: «Nelle prossime settimane verificheremo l’impatto sulla montagna» Pronta l’intesa con il Veneto, poi l’incarico all’A4 per lo studio di fattibilità. L’ex governatore Rossi: «Così il tracciato non serve, anzi è dannoso» 


Chiara Bert


Trento. Quarant’anni dopo l’idea di Flaminio Piccoli (Trento), Mariano Rumor (Vicenza) e Antonio Bisaglia (Rovigo), che la battezzò Pi-ru-bi, per la Valdastico sembra vicina un’intesa che ha visto il Trentino opporsi al pressing del Veneto.

Il cambio al vertice della Provincia, con la vittoria della Lega di Fugatti lo scorso ottobre, ha aperto le porte al completamento della Valdastico Nord, il tratto che dovrà collegare il Veneto (la strada esiste già da Rovigo a Piovene Rocchette) al Trentino. Ieri al ministero dei traporti, convocati dal ministro Danilo Toninelli, i governatori di Trentino e Veneto hanno detto sì, l’accordo si farà, e si sono impegnati a chiudere entro il 15 aprile. I tempi dunque si stringono.

«È stato un incontro positivo», commenta a fine vertice il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, «come Trentino, insieme al Veneto, abbiamo detto che la Valdastico la vogliamo fare. Il ministero ha voluto sapere quali sono le nostre intenzioni sul percorso e noi abbiamo chiarito che la volontà della giunta provinciale è di ragionare sull’uscita a Rovereto sud, e a questo punto nelle prossime settimane faremo le verifiche di fattibilità che sottoporremo al ministero entro il 15 aprile». Il governo è seriamente intenzionato ad andare avanti sul progetto, ci ha fatto capire che in passato si è perso purtroppo molto tempo ma che se c’è una volontà politica chiara dei territori di realizzare l’opera, il ministero concederà tutti i percorsi utili per arrivarci».

Il tracciato

La volontà c’è, ora l’intesa va trovata sul tracciato, ovvero su dove uscirà - in territorio trentino - la nuova superstrada. Il governatore Fugatti ribadisce: «Per noi la soluzione migliore è l’uscita a Rovereto sud, l’accordo di massima c’è. Nelle prossime settimane spetterà a noi capire l’impatto ambientale di questa soluzione per la montagna sopra Rovereto, nel rispetto dei territori come abbiamo promesso». Soluzione “al limite della fattibilità geologica”, hanno scritto i tecnici nella relazione depositata alla Via (la Valutazione d’impatto ambientale) riferendosi all’ipotesi di dover attraversare le impervie valli di Posina, Terragnolo e Vallarsa. Ma la giunta è intenzionata ad approfondire. «Se i problemi saranno superabili, bene, altrimenti decideremo un’altra soluzione», spiega Fugatti. «Entro il 15 aprile ci siamo impegnati con il ministero a dare il via libera. Il ministero ci ha ripetuto anche ieri che si sono persi anni e ora o si procede in modo serio o salta il banco». Una volta che Trentino e Veneto avranno siglato l’accordo al Mit, sarà il ministero ad incaricare la concessionaria (la società A4 Brescia-Padova, la cui concessione è legata alla Valdastico) di realizzare lo studio di fattibilità. Due miliardi il costo stimato.

I critici

A spingere per la Valdastico ci sono, da anni, le categorie economiche. Fortemente contrari invece gli ambientalisti. E critico, e non da ieri, sul percorso voluto da Fugatti, è anche l’ex governatore e attuale consigliere del Patt Ugo Rossi, che ribadisce: «Nella scorsa legislatura avevamo raggiunto un accordo con il Veneto che prevedeva un’uscita della Valdastico a Trento sud, uscita che garantiva di poter chiudere al traffico pesante la Valsugana,in particolare di liberare dal traffico dei camion la zona dei laghi di Levico e Caldonazzo, di portare tutte le merci all’interporto di Trento e in più dal Veneto avremmo ottenuto l’elettrificazione dei treni della Valsugana. Zaia era d’accordo. Ora se l’uscita si fa a Rovereto sud, rischia di non servire nemmeno al Veneto che vuole accorciare la strada delle merci che devono andare verso nord. Continueranno tutti a passare per la Valsugana, mi sembra evidente. Per il Trentino fare un buco in mezzo alle montagne è inutile e dannoso».













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