ROVERETO

«Una funicolare per unire il Bosco al centro città»

Il Bosco della Città rimane un luogo di grande suggestione per i roveretani, ma oggi appare «spesso purtroppo vuoto, sottoutilizzato se non abbandonato»



ROVERETO. Il Bosco della Città rimane un luogo di grande suggestione per i roveretani, ma oggi appare «spesso purtroppo vuoto, sottoutilizzato se non abbandonato». Lo scrive l’ex assessore Paolo Farinati, che già in passato si era speso per una proposta - ad oggi mai raccolta - di una funicolare per collegare con rapidità la città alla sua parte più naturale e selvaggia, a cui i roveretani di una certa età sono legati soprattutto per i ricordi: «Chi di noi in gioventù non ha passeggiato lungo quei sentieri con la propria morosa? O non ha ascoltato lì con gli amici del liceo dell’ottima musica degli anni ’60 e ’70 ? O non ha fatto qualche partita a calcio sull’ampia radura del Vanezom? Da ormai vecchio atleta ricordo con piacere e nostalgia le molte ore di preparazione fisica trascorse con la squadra di pallamano lungo il percorso atletico, studiato e realizzato anche dal professor Roberto Setti, che giustamente lo ha ricordato nell’ultimo incontro pubblico - scrive Farinati -. Un luogo, in sintesi, che ha accompagnato le vite di decine di migliaia di roveretani. Le sue potenzialità d’uso oggi sono immutate, se non divenute ancora maggiori. È infatti luogo che può ospitare giovani, meno giovani e anziani data la sua ampiezza. È facilmente raggiungibile in macchina, in autobus, in bici e a piedi, ma spesso è purtroppo vuoto, sottoutilizzato se non abbandonato. Qualche mese fa scrissi sul nostro Bosco, invitando l’amministrazione comunale a verificare la fattibilità di un veloce collegamento da Corso Bettini tramite una funicolare, mezzo assai diffuso in numerose città e località italiane e straniere. Sono più che convinto che sarebbe un’ottima soluzione. Penso agli anziani, ma pure ai giovani studenti senza auto, che in pochissimi minuti potrebbero salire al fresco tra quello splendido verde. Per non dimenticare i turisti, che dopo aver visitato la città avrebbero l’occasione di concedersi una breve confortevole pausa in collina. Credo che anziani, studenti, giovani, turisti e cittadini in genere, farebbero tesoro di questa opportunità. L’iniziativa stimolerebbe certamente l’insediarsi sulla collina di alcuni servizi fondamentali: ricettivi, gastronomici, ricreativi, sportivi e altri ancora. Senza alterare più di tanto il fascino e il piacere del silenzio e della frescura nel bel mezzo della natura. Sul progetto e sui costi lascio lavorare i tecnici. Ma sono più che certo che l’investimento sarebbe sostenibile, anche perché spalmato sul lungo periodo in termini di ammortamento. Potrebbe essere anche l’occasione per coinvolgere l’imprenditoria privata. Credo che la nostra Rovereto abbia bisogno ogni tanto di qualche “scossa”. La vedo più che utile, purché certamente meditata, discussa, progettata e realizzata con cura, attenzione e visione del tempo a venire».













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