Vitalizi: Roma taglia e Trento paga 

Assegni dorati. I politici che superavano il tetto dei 9 mila euro di cumulo tra i trattamenti da ex parlamentare e da ex consigliere  si sono visti falcidiare anche del 50% l’assegno della Camera o del Senato. Ora hanno chiesto l’aumento di quello corrisposto dalla Regione



Trento. Il Parlamento taglia, ma il Consiglio regionale integra. Tradotto, laddove Camera dei Deputati e Senato hanno tagliato i vitalizi, arriva il Consiglio regionale ad aiutare. Ma accade solo per chi ha sia il vitalizio da consigliere regionale che quello da parlamentare. E devono essere assegni particolarmente corposi. Infatti la riforma dei vitalizi votata subito dopo l’esplosione dello scandalo dei vitalizi, prevedeva il tetto massimo di 9 mila euro lordi per il cumulo tra vitalizio da ex consigliere e vitalizio da ex parlamentare. Ci sono quattro consiglieri che si trovano in questa situazione. In forza del tetto al cumulo potevano prendere «solo» 9 mila euro lordi al mese, ma adesso hanno avuto anche loro, come tutti i loro colleghi ex parlamentari, la brutta sorpresa del taglio dei vitalizi deciso sia da Camera che da Senato. Solo che loro hanno il piano B. Per la legge dei vasi comunicanti, se il vitalizio pagato da Camera o Senato scende, ecco che quello pagato dal Consiglio regionale sale. Così quattro ex consiglieri hanno subito presentato domanda di adeguamento dell’assegno. Adeguamento che è stato riconosciuto in via automatica dal presidente Roberto Paccher, in quanto atto dovuto. Tra i consiglieri che hanno chiesto l’adeguamento ci sono l’ex presidente del Consiglio regionale ed ex senatore della Svp Oskar Paterlini, l’ex Obmann della Svp Siegfried Brugger, che è stato sia consigliere che deputato, e l’ex capogruppo della Svp, Hubert Frasnelli, che è stato prima deputato e poi, per 15 anni, consigliere regionale. Adesso tutti hanno ottenuti l’adeguamento arrivando a prendere 9 mila euro lordi.

In un caso, un ex senatore prendeva dal Consiglio regionale un assegno di 2782 euro lordi al mese. Ma dopo i tagli decisi a Roma si è visto ridurre a 4.559 euro lordi l’assegno mensile corrisposto dal Senato. Così il vitalizio da ex consigliere è cresciuto da 2.782 a 4.127 euro lordi mensili.

In un altro caso un ex consigliere, che prima prendeva un vitalizio dal Consiglio regionale di 5.891 euro lordi al mese, è è salito fino a 7.956 euro lordi, poi ridotti del 20% perché il suo vitalizio da ex deputato è stato tagliato fino a 1.644 euro mensili lordi. In un altro caso limite a un ex consigliere regionale era stato riconosciuto un vitalizio di 139 euro contro i 3.543 euro lordi che prendeva prima. Ma dopo i tagli della Camera dei Deputati il suo vitalizio da ex parlamentare è sceso a 6.992 euro lordi, quindi lui ha chiesto è ottenuto l’adeguamento e ora il suo vitalizio da ex consigliere ammonta a 1.789 euro lordi al mese.

Il presidente Paccher spiega: «Si tratta di un normale adeguamento al tetto dei 9 mila euro lordi al cumulo tra vitalizi previsto dalla normativa regionale. Quello che ho intenzione di fare, però, è, una volta che la Corte Costituzionale si sia pronunciata, di mettere mano a tutti i vitalizi introducendo il sistema contributivo». u.c.













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