«Vaia, trentini uniti nel disastro»

Trento. «la tempesta vaia è stata un evento senza precedenti e una lezione da imparare per prepararci al futuro, ma ora le nostre comunità sono più unite che mai». ecco il messaggio che è arrivato...


Andrea Selva


Trento. «la tempesta vaia è stata un evento senza precedenti e una lezione da imparare per prepararci al futuro, ma ora le nostre comunità sono più unite che mai». ecco il messaggio che è arrivato ieri pomeriggio da piedicastello, dove la provincia ha dato appuntamento a tutti gli uomini della protezione civile per ringraziarli a un anno dalla tempesta del 29 ottobre 2018.

«Ha lasciato il segno»

Ha cominciato il sindaco Alessandro Andreatta a ricordare che la tempesta Vaia “non ha cambiato solo il paesaggio, ma anche le nostre comunità: nessuno più può pensare che si sia trattato di una stravaganza climatica, ma è invece un’anticipazione del futuro che ci aspetta se non adottiamo uno stile di vita più sobrio». Quindi il presidente Fugatti ha ricordato le due vittime dei giorni di Vaia - Michela Ramponi a Dimaro e Denis Magnani a Segno di Taio - ma anche le persone che sono morte in seguito, come il boscaiolo delle Giudicarie, Paolo Valenti. «Ma il Trentino ha saputo fare squadra e reggere il colpo pesante. Nel 1966 abbiamo imparato la lezione e tutto sommato con Vaia abbiamo retto il colpo, nonostante condizioni peggiori rispetto all’alluvione di cinquant’anni fa». Fugatti ha voluto ricordare anche i funzionari provinciali che attualmente sono indagati per la tragedia di Dimaro (alcuni di loro sono anche saliti sul palco per ottenere un riconoscimento) e dalla sala è partito un applauso spontaneo quando il governatore ha detto: «L’autorità giudiziaria deve fare i suoi accertamenti, ma mi sento già di dire che i nostri uomini hanno sempre lavorato per il nostro territorio».

I riconoscimenti

Quindi è stato il momento dei riconoscimenti, con la chiamata sul palco - uno ad uno - dei rappresentanti dei corpi che hanno affrontato l’emergenza e poi hanno lavorato (e stanno lavorando) per il ripristino del territorio. Per loro una radice raccolta nell’area di Arte Sella e una pergamena per ricordare “lo spirito di sacrificio e di solidarietà che ancora una volta hanno contraddistinto il Trentino”. Il primo a salire sul palco è stato Ivo Erler (vigili del fuoco permanenti), poi Roberto Coali (bacini montani), Tullio Ioppi (vigili del fuoco volontari), Romina Rossi (della scuola provinciale cani da ricerca), Walter Cainelli (soccorso alpino), Luigi Ranzato (psicologi per i popoli), Giorgio Seppi (dei Nuvola alpini), Maria Chiara Torzi Gerosa (Croce Rossa), Giorgio Folgheraiter (di Trentino Emergenza). Quindi è stato il momento delle forze dell’ordine, anticipate dal commissario del governo Sandro Lombardi che - citando Kennedy - ha detto: «Mi sento trentino anch’io, nonostante il mio accento meridionale, in questa terra dove possiamo sentirci sicuri grazie all’impegno di tante persone». Un riconoscimento quindi per il colonnello Salotti (carabinieri) per il questore Garramone e per il comandante della Finanza, Palumbo. E poi ancora la Sat che è impegnata sul fronte della manutenzione dei sentieri (rappresentata ieri da Roberto Bertoldi), poi Innocenzo Coppola (ripristino e valorizzazione ambientale), Elisa Cattani per i sindacati e Giorgio Casagranda per il volontariato, Giulio Misconel (industriali) e i dirigenti provinciali Gianfranco Cesarini Sforza, Romano Masè, Maurizio Zanin, Laura Pretto, Raffaele De Col e Stefano Devigili.

I sindaci

In sala tanti sindaci - dai paesi più colpiti, come Dimaro con Andrea Lazzaroni - tutti rappresentati dal presidente dei Comuni trentini Paride Gianmoena che ha ricordato le lacrime di quei giorni “che testimoniano l’amore per il nostro territorio”.













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