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Un viaggio virtuale lungo 53 sentieri del Trentino grazie a Google

Ecco la mappa del “World Natural Heritage Management”. Sul web si potranno visitare anche gli interni di alcuni rifugi


di Daniele Peretti


TRENTO. Cinquantatré sentieri che si trovano nell'ambito territoriale delle cinque Provincie interessate dai 142mila ettari delle Dolomiti che sono Patrimonio Unesco, affiancati agli interni di alcuni rifugi, rappresentano la mappatura virtuale proposta dal progetto “World Natural Heritage Management”. L'accesso è sia tramite Google Street View, oppure senza rete internet tramite il sistema Android.

Prova l'esperienza di escursionismo virtuale su 9 tracciati già realizzati.

L'obiettivo è quello di coinvolgere emotivamente il potenziale turista portandolo attraverso un percorso virtuale dettagliato anche nei minimi particolari, ad essere a tal punto interessato da decidere di raggiungere la meta turistica.

I progetti che hanno interessato altri patrimoni Unesco, hanno incrementato la presenza di turisti stranieri per i quali questo strumento di valutazione è tra quelli preferenziali. Nello scegliere i sentieri, si è cercato di evitare quelli più pericolosi perché restino ancora ad appannaggio di escursionisti esperti. «Se ne vedono già troppi improvvisati – ha rimarcato il dottor Giuliano Vantaggi della Fondazione Dolomiti Unesco – che affrontano le ferrate, anche dopo la pioggia, con le scarpe da ginnastica. Per fortuna che abbiamo l'impegno del Cai nel promuovere la cultura della montagna, indispensabile per ridurre i rischi.» Di conseguenza una proposta selezionata che promuove i sentieri più accessibili, panoramici e suggestivi.

L'obiettivo è anche quello di valorizzare il patrimonio Unesco non solo in modo divulgativo, ma dando visibilità alla montagna stessa e sotto questo aspetto, è stato sottolineato nell'ambito della conferenza stampa di presentazione, come Trentino ed Alto Adige abbiano fatto molto di più rispetto alle altre provincie e quindi un'iniziativa come la mappatura serva per valorizzare tutti i territori. Questa mappatura virtuale permette anche di scoprire luoghi unici nel loro genere, ma sconosciuti come potrebbe essere il “Bus del Buson” che si trova a soli cinque minuti in macchina o quindici a piedi dal centro di Belluno.

All'arrivo si sarà accolti da un auditorium naturale, con tanto di rocce a gradinata sede naturale di concerti anche per la sorprendente qualità della cassa acustica offerta dalle pareti rocciose. Il progetto è nato cinque anni fa in collaborazione con l'Università di Torino ed ha coinvolto nella fase formativa gruppi composti da quindici studenti impegnati in sei aree diverse di approfondimento. Il “Master World Natural Heritage Management” ha come obiettivo quello di fornire agli studenti teorie e metodi innovativi utili per gestire interventi finalizzati alla valorizzazione di siti naturali, dell'ambiente e del paesaggio.

Le iscrizioni al Master termineranno il 15 dicembre, seguirà una fase di selezione. Chi la supererà potrà iniziare i corsi per i quali sono disponibili cinque borse di studio a parziale copertura delle spese di iscrizione. Per il direttore scientifico tsm-step Area Unesco Ugo Morelli, è importante la fase del Master nella quale gli studenti hanno la possibilità di uscire sul territorio con il coinvolgimento della popolazione stessa per vivere insieme una nuova frontiera dell'innovazione.













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