Tutto allagato, alberghi costretti a chiudere 

Lucia Croce (Hotel Cavalletto): «Avevamo 60 ospiti, li abbiamo sistemati altrove. Manca l’elettricità»



MOENA. La taverna è allagata, il seminterrato è pieno di fango e le camere sono desolatamente vuote perché l’Hotel Cavalletto - in pieno centro storico a pochi metri dai due ponti sul Rio Costalunga - ora è chiuso: «Avevamo una sessantina di ospiti - racconta Lucia Croce - ma li abbiamo dovuti indirizzare altrove, a Cavalese e in altri alberghi della valle di Fassa, perché qui siamo senza elettricità. Ma se ci riallacciano la corrente siamo pronti a rimboccarci le maniche». Paura tanta: «Il seminterrato si è allagato in pochi minuti, se ci fosse stato qualcuno là sotto poteva morire».

Lucia Croce guarda dalla finestra gli operai impegnati a liberare il ponte dai detriti: «Che disastro, per fortuna non ci sono stati morti e feriti. Solo danni, ma danni grossi. La realtà è che quel ponte è troppo basso e si è riempito di rami lunghi da qua a là e l’acqua ha cominciato a scendere lungo la strada assieme a tronchi e sassi enormi che a raccontarlo sembra impossibile. E se va su in montagna trova un disastro». Il telefono suona in continuazione e la signora Croce risponde a chiamate di due tipi: i conoscenti che hanno visto le immagini di Moena alla televisione e vogliono sapere come sta e i (tanti) turisti che cercano una stanza perché tra pochi giorni arriva la Fiorentina e vogliono seguire la squadra del cuore: «Sarà per il prossimo anno, intanto noi ora lavoriamo per rimettere tutto a posto.

All’hotel Cavalletto in mattinata sono giunti anche gli amministratori della Provincia autonoma di Trento: «Hanno detto noi ci siamo» racconta la signora, speriamo che sia così perché noi qui abbiamo l’albergo chiuso e i mutui da pagare. (a.s.)













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