l’iniziativa

Trento, il Comune regala a ogni neonato un “diploma di nascita” dipinto a mano

Il cartoncino decorato a mano è frutto del lavoro dei ragazzi del laboratorio Articà di Anffas Trentino Onlus


Claudio Libera


TRENTO. A partire da quest’anno, ogni nuovo nato registrato all’ufficio di Stato civile del Comune riceverà in dono un cartoncino decorato a mano, un “diploma di nascita”, realizzato dai ragazzi del laboratorio Articà di Anffas Trentino Onlus. Lo hanno illustrato l’assessora Mariachiara Franzoia, il presidente di Anffas Trentino Onlus Luciano Anderle e la direttrice di Articà, Maria Chiara Giorgi.

La scelta nasce dalla volontà dell’Amministrazione di coinvolgere le realtà del terzo settore valorizzando il mondo del volontariato ed al tempo stesso impreziosendo un documento dal grande valore simbolico. È infatti dal 1992, con l’introduzione della legge 113, che i Comuni con più di 15 mila abitanti hanno l’obbligo di piantare un albero per ogni nuovo nato residente sul territorio. A Trento, questo compito è assolto dall’Azienda Forestale, che cura la piantumazione e lo sviluppo della pianta, mentre l’ufficio di Stato civile, all’atto della registrazione, consegna alle famiglie il cartoncino contenente le informazioni circa la località e la tipologia scelte per l’albero. Ai genitori, se lo desiderano, viene invece lasciata l’opportunità di scrivere a mano il nome del proprio bambino. Il cartoncino, a differenza di quello precedentemente realizzato in formato A4, si presenta in formato A5 e ha la peculiarità di essere unico per ogni nuovo nato, dipinto a mano con motivi originali dai ragazzi di Articà.

La collaborazione, totalmente gratuita, nasce in seguito alla risposta da parte dell’associazione alla manifestazione di interesse pubblicata dal Comune, che si impegna a consegnare i cartoncini su cui verranno realizzate le decorazioni. Prosegue parallelamente il progetto dell’Unicef a cui il Comune ha aderito dal 2003 “Per ogni bambino nato, un bambino salvato”, che prevede il regalo di una pigotta alle famiglie dei nuovi nati. Si tratta di un percorso dal forte impatto sociale, che negli anni è diventato un simbolo di solidarietà e unisce chi realizza la bambola, chi la adotta e infine i bambini supportati da Unicef con i propri interventi.
 













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