IL FATTO

Trento, data alle fiamme l'auto di un agente della Penitenziaria

La denuncia del sindacato Sinappe: un atto di assoluta inciviltà. La vettura era parcheggiata in un seminterrato



TRENTO. La notte del 13 maggio l'auto di un agente di polizia penitenziaria in servizio a Spini di Gardolo è stata incendiata. Lo denuncia il segretario generale del Sinappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Roberto Santini, in una lettera inviata al provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, al capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, al direttore generale del personale e alla direttrice della Casa circondariale di Trento.

L'auto era regolarmente parcheggiata in un seminterrato e - scrive Santini - i vigili del fuoco intervenuti per sedare l'incendio hanno parlato di un gesto di natura dolosa, escludendo fenomeni di autocombustione. «Va rappresentato che il posto in cui si trovava l'autovettura data alla fiamme è piuttosto addentrato rispetto agli altri box, sì da indurre a pensare che l'autore del vile gesto vi si sia introdotto di proposito». Il sindacato «esprimere tutta l'amarezza possibile; un atto di assoluta inciviltà che altro non fa che parimenti connotare l'autore», ed è vicino «al malcapitato collega», che ha subìto danni stimati in circa 6.000 euro in quanto a prendere fuoco non è stata solo l'autovettura ma anche altri beni personali (una minimoto parcheggiata davanti alla macchina, e i pneumatici pronti per il cambio stagionale.

Il sindacato chiede con «urgenza la riparazione sia del cancello di accesso agli alloggi demaniali, sia della basculante di accesso ai posti auto coperti. La seconda, infatti, risulta danneggiata da svariato tempo, mentre il primo risulta fuori uso ormai da 5 mesi e di tanto pare sia stata data notizia da parte dei fruitori all'amministrazione, chiedendone il ripristino in uso».

Il Sinappe segnala anche il malfunzionamento del sistema citofonico per l'accesso agli alloggi «che ha creato disservizi anche nel procedimento di fiscalizzazione delle assenze per malattia, in quanto non è rara l'ipotesi che il medico fiscale non riesca ad accedere alla struttura».













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