Tre bombe molotov trovate al mercato
Rinvenimento vicino al Duomo da parte di un operatore di Dolomiti Energia Erano piene di benzina, con la miccia pronta, in una borsa di tela verde
TRENTO. Tre molotov nel cuore della città di Trento, in piazza D’ Arogno, accanto al Duomo piene di benzina, con degli stracci come micce, sistemate in una borsa verde sopra una panchina di legno e di pietra. Le ha trovate, poco prima delle 15 di ieri, un dipendente di Dolomiti Energia, durante il giro di raccolta dei rifiuti subito dopo il mercato del giovedì. Al momento nessuna rivendicazione: non sono stati trovati biglietti o scritte accanto a quella borsa finita poi dentro l’ Ape del netturbino. Il lavoratore stava compiendo il giro di pulizie, quando si è fermato in via Prati, dietro la facoltà di Sociologia. All’imbocco della via, l’uomo è sceso dal mezzo e durante lo stoccaggio di altri rifiuti nel cassone dell’ Ape, ha sentito un forte odore di benzina provenire dalla pancia del proprio mezzo di lavoro. «Ho capito subito che c’era qualcosa di strano» ha detto il dipendente della Dolomiti Energia, che subito ha dato l’allarme, chiamando le forze dell’ordine. Sul posto, poco dopo le 15, la polizia e i vigili urbani, che hanno transennato la zona dei parcheggi di via Prati, dall’inizio fino a quasi l’imbocco di via Maffei, la strada laterale che dà su via Verdi. Uomini della Digos a compiere i primi rilievi, insieme alla scientifica e agli agenti delle volanti. In via Prati, poco dopo, è arrivato anche il Procuratore di Trento, Sandro Raimondi, che ha osservato da vicino quanto stava accadendo. Data la potenziale situazione di pericolo, in via Prati sono arrivati gli artificieri da Bolzano. Nel frattempo via Rosmini si riempiva di automobilisti che, a passo lento, sbirciavano nel trambusto accanto alla facoltà di Sociologia. Dal palazzo, studenti affacciati alle finestre, così come i residenti con lo sguardo proteso, dall’alto, su via Parti. Allontanato dagli agenti l’occhio dei curiosi di passaggio. Una volta messa in sicurezza l’area, gli agenti hanno iniziato a svolgere le prime operazioni di avvicinamento all’Ape della Dolomiti Energia contenente la borsa di tela grezza verde. Nessuna apparecchiatura meccanica, in avvicinamento al mezzo. Accanto al veicolo di servizio, solo l’abilità e l’esperienza degli artificieri. Appurato che non vi fosse un pericolo conclamato, gli agenti di Bolzano hanno prelevato la borsa a tracolla verde. Dentro le tre molotov, tre bottiglie di vetro (una di un nuoto liquore sardo, lo Zibibbo) pronte all’uso. Le molotov avevano, tutte e tre, l’innesco, la miccia fatta di tela usata anche come tappo; all’interno la benzina. Tutto pronto all’uso, mancava solo la fiamma.
Non vi sono, al momento, rivendicazioni, ma il pensiero corre ad accadimenti analoghi che hanno visto protagonista la città e le sue manifestazioni. Nove ordigni incendiari erano stati trovati, nel dicembre dello scorso anno, sotto altrettante auto della polizia municipale di Trento, nella rimessa dei vigili urbani, in via Maccani a Trento. Recenti i fatti accaduti durante l’ Adunata degli Alpini, nessuna molotov, ma mano anarchica sulla grande festa della città. Ieri pomeriggio, tre bombe incendiarie accanto al Duomo di Trento.
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