DOLOMITI

Traffico sui passi? Fuga dall’asfalto

L’alternativa fuori strada lungo mulattiere, pascoli e sentieri. E con gli impianti di risalita il Sella Ronda off-road è per tutti


di Andrea Selva


TRENTO. Se il traffico dei quattro passi attorno al Gruppo del Sella vi ha stufato, l’alternativa c’è: puntate il manubrio fuori strada e pedalate lontano dall’asfalto per cinquanta chilometri lungo pascoli, sentieri e mulattiere. E se non siete abbastanza allenati niente paura: utilizzando gli impianti di risalita (esattamente come se fosse inverno) le salite in cui dovrete spingere sui pedali si riducono a poche centinaia di metri di dislivello. Ancora non ve la sentite? Noleggiate una mountain bike elettrica e non avrete più alibi.

Sono sempre più numerosi i ciclisti che esplorano le Dolomiti in questo modo. Basta presentarsi di buon mattino alla stazione di partenza della funivia del Col Rodella (a Campitello di Fassa) per scoprire che alle prime risalite ci sono più passeggeri con la bici che pedoni. Il nostro giornale ha voluto provare l’esperienza in un sabato di luglio, con la guida di Roland Rasom, istruttore di mountain bike della scuola di Canazei. Il risultato? Quasi quattro mila metri di dislivello (senza sentirli), le quattro valli ladine viste da una prospettiva diversa e una certo indolenzimento a braccia e gambe a fine giornata perché anche la discesa, lungo i tratti più tecnici, può essere impegnativa.

[[(Video) Fuga dal traffico dei passi, il Sella Ronda è off-road]]

Già da qualche anno gli impianti di risalita del Superski Dolomiti garantiscono - anche d’estate - una buona rete di trasporto per chi vuole muoversi con le funivie. Ma quest’anno, per la prima volta, è previsto anche un giornaliero che consente ai ciclisti di prendere tutti gli impianti esattamente come lo skipass d’inverno. Per fare il giro orario, l’itinerario scelto dal nostro giornale, si utilizzano sette impianti di risalita e il bike-pass costa 44 euro. Liberi di farne a meno, ma in questo caso l’esperienza diventerà quasi “eroica” (ben più impegnativa rispetto al giro del Sella lungo i tornanti asfaltati) e infatti pedalerete sui sentieri della Sella Ronda Hero. Infine se vi vorrete concedere il lusso di una bicicletta elettrica (in realtà non necessario se avete un minimo di forma fisica) potete noleggiarne una per altri 40 euro al giorno.

Scegliete una qualunque delle valli ladine come punto di partenza e prendetevela comoda: partendo alle 9 del mattino avrete completato il giro entro le 16, con tutto il tempo per pranzare in un rifugio. Se partite dalla val di Fassa cominciate dalla funivia del Col Rodella; chi parte dalla val Gardena sale in quota sull’impianto Dantercepies; da Corvara si utilizza la telecabina Col Alt e infine da Arabba ci si porta in quota con la funivia di Porta Vescovo.

Una cosa è garantita: non sentirete la mancanza delle strade asfaltate, che incrocerete solo in pochi tratti (dove vi chiederete come si fa a resistere in mezzo a tutto quel rumore) prendendo il primo sentiero per allontanarvi.

In molti tratti le biciclette viaggiano lungo sentieri che gli impiantisti e le guide di mountain bike hanno creato appositamente in mezzo al bosco. Ci sono però numerose situazioni in cui biciclette e pedoni convivono lungo la stessa strada. Una convivenza delicata: finché la velocità dei ciclisti è moderata tutto fila liscio (buon giorno e buona sera) ma quando i ciclisti mollano i freni gli escursionisti si spaventano (ci mancherebbe altro) e c’è da scommettere che se gli scavezzacollo dovessero prevalere sui ciclisti educati prima o poi qualcuno dei pedoni tenterà di infilare tra le ruote uno di quei bastoncini da nordic walking. Andare piano ha anche un grande vantaggio: avrete il tempo di guardarvi attorno, controllare il tracciato su una cartina estiva del Dolomiti Superski e godervi il panorama sulle Dolomiti più belle. Non sentirete la mancanza dell’asfalto.













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