la visita in anteprima

Torre Verde a Trento, un gioiello finora dimenticato

Martina Margoni del Comitato San Martino Buonconsiglio e Claudio Geat, in qualità di presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello, hanno potuto visitarla per un sopralluogo preliminare in vista di un possibile recupero

LE IMMAGINI: il sopralluogo all'interno di Torre Verde


Daniele Peretti


TRENTO. Torre Verde: la torre dimenticata dai circuiti storico-turistici di Trento. Seppur in buono stato di conservazione, e testimonianza della storia di Trento sin dal 1197, non è mai stata considerata attrattiva, finendo per essere di fatto emarginata.

A “rispolverarla” è il Comitato San Martino Buonconsiglio, che ha deciso di renderla protagonista di quel nuovo percorso turistico-culturale che interesserà il rione una volta ultimati i lavori di riqualificazione di Via San Martino. Un percorso che rivaluterà gli affreschi della strada, Via della Pontara con la parte posteriore del Castello del Buonconsiglio e Piazza Mostra. Del resto Torre Verde oltre a trovarsi sul vecchio alveo dell'Adige era unita al Castello del Buonconsiglio con delle mura poi demolite.

Viaggio all'interno di Torre Verde, che attende da anni un progetto di recupero

Viaggio dentro Torre Verde, che attende da anni un progetto di recupero e valorizzazione. Martina Margoni, per il Comitato San Martino Buonconsiglio, e Claudio Geat, in qualità di presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello, hanno potuto visitarla per un sopralluogo preliminare in vista di un possibile recupero di Torre Verde

Alcuni cenni storici

Le prime tracce risalgono al 1197, ma senza il cappello conico verde e più bassa rispetto ad adesso; ciò pare sia dovuto all'elevazione della città che, oltre ad aver alzato la torre e le case circostanti, ha quasi fatto scomparire la collinetta dei Malconsei, dove si trovava la torre all'epoca. Da qualche studioso la torre veniva considerata romana o addirittura preromana per la costruzione e per le pietre bugnate alla base. Torre Verde è visibile anche nei dipinti del pittore tedesco Albrecht Durer tra il 1490 e il 1494.

La torre viene menzionata in un proclama presente nell'archivio consolare di Trento datato 14 maggio 1506 quando dovrebbe essere costruita la parte superiore, quella del cono verde. La sua realizzazione è attribuita al principe vescovo Georg Hack von Themeswald, in quanto all'interno di Torre Verde si trovava lo stemma della famiglia.

Una fonte scritta nella prima metà del Seicento afferma che la torre era usata anche come magazzino per la polvere da sparo. Restaurata nella metà del XVIII secolo e alla fine del XIV, divenne caposaldo del muro di cinta della città che sovrastava l’Adige fino al 1858. In seguito venne usata come sentinella per il confine settentrionale della città e magazzino al servizio del porto fluviale.

Il sopralluogo preliminare

Essendo chiusa al pubblica è di interesse assoluto il servizio fotografico realizzato la scorsa settimana quando Martina Margoni per il Comitato e Claudio Geat, in qualità di presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello, hanno potuto visitarla per un sopralluogo preliminare in vista di un possibile recupero di Torre Verde.













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