Toh, uno skibus fassano a Cuba

I vecchi veicoli spediti all’Avana. E in valle circolano le battute: «Pur di non rivederli più quassù...»


di Andrea Selva


VAL DI FASSA. Vedendo circolare in valle skibus sporchi, puzzolenti e malandati la battuta era immediata: «Neanche fossimo a Cuba...». Ma la realtà (con tutto il rispetto per i cubani) supera la fantasia, visto che a Cuba circolano proprio gli skibus della valle di Fassa, con tanto di insegna che gli autisti dell’Avana non si sono tolti il disturbo di sostituire (chissà se sotto i sedili è rimasto pure uno skipass giornaliero).

Qualcuno pensava fosse leggenda e invece è verità. Quello nella foto è un modello davvero antico (marchiato Atesina, chissà se circola ancora) spedito laggiù dall’azienda dei trasporti trentina perché improponibile pure nell’Est Europa. Tre anni fa il presidente Vanni Ceola ci scherzava su, all’epoca in cui bisognava sbloccare la situazione del pallavolista Osmany Juantorena: «Potremmo spedire a Cuba qualcuno dei nostri autobus dismessi, del resto l’abbiamo già fatto». E qualche giorno dopo arrivò pure la reazione offesa del presidente dell’Associazione Italia-Cuba: “I cubani non si fanno comprare con qualche vecchio autobus”.

Intanto la speranza dei fassani è di riuscire quest’anno a far circolare i propri sciatori su mezzi che siano all’altezza della fama delle Dolomiti e soprattutto del conto che l’Apt (680 mila euro) e i Comuni fassani (300 mila euro) pagano a Trentino Trasporti per gli skibus (comprsi 80 mila euro per il servizio estivo). Basta con quei vecchi autobus, così sporchi che non si poteva nemmeno leggere la pubblicità sulle fiancate. Quest’anno - l’ha detto il direttore dell’Apt, Andrea Weiss, all’ultima assemblea - il problema dovrebbe essere risolto con il deposito di Penia dove ci sarà anche la possibilità di lavare i veicoli. Insomma c’è grande soddisfazione per il fatto che i vecchi skibus possano essere utili a Cuba, pur di non rivederli in val di Fassa dove - proprio oggi - riparte il servizio.

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