Tanti in corsa per guidare Trentino emergenza 

Sanità. Il posto da super-primario dove bisogna gestire 163 mila soccorsi ogni anno  Tra gli obiettivi c’è quello di integrare meglio i trasporti con l’ambulanza e via elicottero


Andrea Selva


TRENTO. Tra i numerosi concorsi in atto in questo periodo per un posto da primario all’azienda sanitaria, ce n’è uno dove la competizione è più agguerrita rispetto agli altri. Si tratta del concorso per la sostituzione alla guida di Trentino Emergenza dell’ex primario Oliviero Francesco Valoti che dallo scorso 1° febbraio è tornato a Bergamo, la sua città, a guidare il reparto dell’emergenza urgenza dell’azienda sanitaria. Un ritorno in anticipo sui tempi, legato anche agli attacchi del M5s sulla sua nomina che il medico lombardo non aveva gradito. Per sostituirlo sono in corsa 17 medici, tra cui molti professionisti già noti all’interno della sanità trentina.

Un posto da super-primario

La selezione riguarda uno tra i posti di responsabilità più ambiti dell’azienda sanitaria che - osservando i numeri - è tra quelli che hanno il maggior coinvolgimento di pazienti: 163 mila soccorsi nel 2018, per un totale circa 131 mila pazienti. Calcolando che in questo settore non esistono sabati, domeniche e feste comandate si tratta di una media di circa 350 pazienti al giorno che vengono gestiti attraverso i servizi di Trentino Emergenza (la maggior parte) ma anche attraverso il servizio di soccorso alpino e le sedi di guardia medica sul territorio provinciale.

Gli obiettivi assegnati

Sarebbe un errore considerare Trentino Emergenza come l’equivalente dell’elisoccorso, che ne è probabilmente il braccio più visibile. La maggior parte dei soccorsi (e dei semplici trasporti) avviene infatti via terra e tra gli obiettivi che l’azienda sanitaria intende assegnare al nuovo primario c’è anche il miglioramento dell’integrazione tra i mezzi di terra e l’elicottero, con l’obiettivo di utilizzare l’elisoccorso solo quando realmente necessario e solo quando realmente più efficiente rispetto ai soccorsi via terra. L’altro obiettivo è quello di integrare maggiormente gli operatori di Trentino emergenza con i reparti di pronto soccorso ospedalieri.

I medici in corsa

All’appello dell’azienda sanitaria hanno risposto - tra gli altri - il medico rianimatore Giovanni Pedrotti (attualmente primario di rianimazione a Rovereto), l’ex rappresentante degli anestesisti trentini, Alberto Mattedi, l’attuale facente funzioni del primario di Trentino emergenza Giorgio Folgheraiter, e il medico rianimatore Matteo Zucco, che esattamente due anni fa riporto gravi ferite in occasione dell’incidente aereo a Cima Nambino, quando l’elicottero si schiantò al suolo (fortunatamente senza vittime) in occasione di un soccorso in montagna.

Alla selezione partecipano medici rianimatori provenienti da vari ospedali del nord Italia, ma anche professionisti interni all’azienda sanitaria di Trento come Theodoros Kotsonis e Ahdieh Noushabadi Marous (entrambi di Trentino Emergenza) e il medico rianimatore Andrea Ventura. Tra i candidati anche il direttore del Suem di Venezia e Mestre, Paolo Caputo.













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