Sulle tracce degli antichi pascoli

Ripartono le ricerche archeologiche sui monti di Ortisé e Menas: sabato la presentazione a Mezzana


di Alberto Mosca


MEZZANA. La ricerca archeologica torna sugli antichi pascoli della Val di Sole. Si terrà infatti dal 12 luglio (domenica prossima) fino a sabato 18 la nuova campagna di ricerca sul terreno del progetto Alpes, ancora sui monti di Ortisé e Menas, nel comune di Mezzana. Alpes è un progetto di ricerca sviluppato dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento in collaborazione con l'Ufficio beni archeologici della Provincia e con il Programma Terre Alte del Club Alpino Italiano. Il progetto è supportato dal Comune di Mezzana e ha inoltre ricevuto, per gli anni 2014 e 2015, un aiuto finanziario dal programma Leader Val di Sole.

Alpes sta per “Alpine Landscapes: Pastoralism and Environment of Val di Sole”, ovvero “Paesaggi alpini, pastorizia e ambiente in Val di Sole”). Il progetto, avviato nel 2011, ha come scopo lo studio della pastorizia nelle aree d'alta quota, per capire come venissero sfruttate le zone montane dall’antichità fino ai nostri giorni, anche in vista di un futuro percorso di valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale delle terre alte. Un progetto innovativo, considerato che i dati archeologici e storici sulla pastorizia nelle aree montane, oggi considerate aree marginali, sono ancora scarsi. Al progetto, coordinato da Diego E. Angelucci (Università di Trento) e Francesco Carrer (Università di York, Regno Unito), partecipano docenti, ricercatori e studenti dell'Università di Trento e di altri atenei, nonché studiosi e collaboratori locali. I principali risultati del progetto verranno a breve pubblicizzati attraverso due pubblicazioni: una monografia scientifica curata dai due direttori del progetto, con contributi di vari autori e un volumetto divulgativo, rivolto a un pubblico più ampio, che sarà presentato a Mezzana sabato prossimo 11 luglio, alle 20.30 nella sala dei Monti.

Le attività di ricerca del progetto si sono finora concentrate in due valli, la val Molinac e la val Poré, nei territori di Ortisé e Menas, a quote comprese tra circa 2 mila e 2.500 metri. Le prospezioni sul territorio e i sondaggi di scavo archeologico hanno permesso di mettere in luce, nelle due valli indagate, un vero e proprio paesaggio pastorale. Gli elementi che costituiscono questo paesaggio antropico in quota sono recinti (“mandrie”), capanne (“bait”), ripari, canali per l’acqua (“lec”), sentieri e altre strutture in pietra a secco. Queste strutture formano un vero e proprio paesaggio pastorale d'alta quota, finalizzato allo sfruttamento ottimale delle risorse montane. In base ai risultati degli scavi e alle analisi effettuate sui reperti (in particolare grazie alle datazioni con il metodo del radiocarbonio), la maggior parte dei grandi recinti visibili in val Molinac e in val Poré sono stati costruiti tra il XV e il XVII secolo d.C. e sono stati utilizzati fino a pochi decenni fa. Non mancano però tracce che suggeriscono l’uso del territorio in momenti più antichi, sia in fasi pre-protostoriche, sia in periodi medievali.

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