TRENTO

Stop alla vendita di alcol in piazza Santa Maria

Il sindaco Andreatta ha firmato l’ordinanza. Ma sulla sicurezza il confronto continua



TRENTO. Lo ha annunciato ieri al nostro giornale (vedi articolo di sabato 15 luglio, ndr.) e così è stato.

Con data 14 luglio, il sindaco Alessandro Andreatta ha firmato l’ordinanza che vieta «la vendita per asporto o la cessione a terzi di bevande alcoliche e superalcoliche» da parte degli esercizi pubblici che si trovano in piazza Santa Maria Maggior e vie limitrofe, in tutti i giorni della settimana, dalle ore 21 alle ore 7 del giorno successivo. Sono: vicolo Morosante, via San Giovanni, piazzetta 2 settembre 1943, via Prepositura, piazza Leonardo da Vinci, piazza della Portella, via Roma, via Torre Vanga, via Pozzo, via delle Orfane, vicolo Colico, piazzetta Lainez e via Cavour. L’ordinanza anticipa di un’ora il divieto rispetto alla precedente ed avrà efficacia a partire dal giorno successivo alla pubblicazione (oggi), fino al 31 ottobre.

Il sindaco Andreatta, in questi giorni sottoposto al fuoco di fila dalle opposizioni, dopo i disordini ed i vandalismi della notte di lunedì, ma anche dai consiglieri della sua maggioranza, ha dichiarato in consiglio comunale di voler fare tutto quanto nelle sue competenze per riportare il decoro e la quiete in quell’area attorno a piazza Santa Maria Maggiore, teatro di fenomeni di spaccio e di danneggiamenti dovuti anche alla circolazione di bevande alcoliche, vendute non solo da bar, ma anche da negozi di generi alimentari. Si precisa che quest’ultimi potranno vendere le bevande alcoliche, solo se somministrate all’interno dei locali in questione.

L’ordinanza del sindaco fa riferimento proprio agli episodi di risse e di violenza che si sono verificati in passato, compreso quello di lunedì, nel quartiere della Portela, non solo, ma anche abbandono di rifiuti e espletamento di bisogni corporali. Visto che la zona è stata riqualificata e visto che il consumo d’alcol porta a richiamare attività illegali, l’ordinanza viene reiterata e chi la trasgredisce subirà una sanzione da 89 a 534 euro, con pagamento ridotto a 178 se pagata entro 60 giorni. (sa.m.)













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