Solo due preferenze: una per genere 

Attenzione alla novità della legge elettorale. Premio di maggioranza a chi supera il 40 per cento dei consensi



TRENTO. Gli elettori trentini sono chiamati a eleggere oggi il presidente della Provincia e gli altri 34 consiglieri provinciali. La novità di queste elezioni è la legge sulla doppia preferenza di genere, votata dal consiglio dopo una battaglia durata anni e cominciata ancora nella scorsa legislatura.

LA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE. Ogni elettore può esprimere fino a due voti di preferenza (fino al 2013 erano tre) per i candidati alla carica di consigliere provinciale della lista prescelta: se esprime entrambi i voti questi devono essere diretti a candidati di genere diverso (un uomo e una donna), in caso contrario la seconda preferenza è annullata. Non sarà quindi più possibile votare, ad esempio, due o tre donne (o uomini), ma sarà necessario, se si vogliono esprimere entrambe le preferenze, votare una donna ed un uomo (o viceversa).

Il voto di preferenza si esprime scrivendo con la matita copiativa il cognome dei candidati nelle apposite righe, accanto al contrassegno della lista prescelta. Se il candidato ha due cognomi l’elettore può scriverne uno solo. Quando c’è la possibilità di confondere più candidati l’elettore deve indicare entrambi i cognomi, o il nome e il cognome, oppure la data e il luogo di nascita.

IL PREMIO DI MAGGIORANZA. La legge provinciale prevede un premio di maggioranza, che comporta che la coalizione del presidente eletto ottenga almeno 18 seggi su 35 (compreso quello del presidente). Nel caso in cui la lista o le liste collegate al presidente eletto abbiano ottenuto almeno il 40 per cento dei voti, alle liste sono assegnati 21 seggi (compreso quello del presidente). Alla lista o al gruppo di liste collegate al candidato eletto presidente sono comunque assegnati non più di 23 seggi (oltre al seggio del presidente della Provincia): quindi alle forze di maggioranza spettano al massimo 24 seggi consiliari su 35. Alle liste non collegate al candidato eletto presidente spettano comunque almeno 11 seggi in consiglio provinciale (compreso - eventualmente - il seggio spettante al rappresentante dei ladini). I candidati presidente non eletti sono proclamati consiglieri se le loro liste hanno ottenuto almeno un seggio. Il presidente eletto nominerà la giunta formata da non più di sei assessori tra i consiglieri ed eventualmente un settimo assessore tecnico, scelto tra i cittadini non facenti parte del consiglio provinciale.

COME SI VOTA. La votazione per l’elezione del Consiglio provinciale e del Presidente della Provincia avviene su scheda unica, recante il cognome e il nome dei candidati alla carica di presidente, i contrassegni delle liste collegate e a fianco di ciascun contrassegno lo spazio per esprimere i voti di preferenza (due) per il Consiglio provinciale.

Ciascun elettore esprime il voto per un candidato alla carica di Presidente della Provincia e per una delle liste ad esso collegate tracciando con la matita copiativa un segno sul contrassegno di una di tali liste e, a sua scelta, anche sul nome del rispettivo candidato alla carica di Presidente della Provincia.

Il segno tracciato solo sul nome del candidato alla carica di Presidente della Provincia vale anche come voto a favore della lista o del gruppo di liste ad esso collegate.

Il segno tracciato sul solo contrassegno di una lista vale anche quale voto espresso a favore del candidato alla carica di Presidente della Provincia al quale la lista stessa è collegata.

Non è consentito il voto disgiunto, ovvero esprimere contemporaneamente un voto per un candidato alla carica di Presidente della Provincia e per una delle liste ad esso non collegate.

Quando c’è la possibilità di confondere più candidati l’elettore deve indicare entrambi i cognomi, o il nome e il cognome, oppure la data e il luogo di nascita.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano