Sicurezza, sui convogli  i capitreno con la bodycam 

In Trentino Alto Adige sta per partire la sperimentazione sulla linea del Brennero e su quella della Valsugana. C’è anche l’autorizzazione del Garante della privacy 



TRENTO. «Bodycam» indossate dai capitreno. Dopo il via libera da parte del Garante per la privacy, in Trentino Alto Adige saremo i primi a partire con le sperimentazioni assieme alla Toscana. Il perché è presto detto: queste sono le due regioni in cui più si è scioperato in tema di sicurezza sui convogli ferroviari e quindi Trenitalia è stata opportunamente sensibilizzata e ora ha deciso di correre ai ripari per tutelare sia il personale a contatto con il pubblico che i passeggeri. Stiamo parlando delle minitelecamere da indossare sulla divisa o «bodycam»: ne verranno dotati 52 capitreno altoatesini e 43 colleghi trentini. Collegate con la centrale operativa, in caso di situazioni calde a bordo verranno accese, in modo da allertare chi di dovere; intanto permetteranno un rapido intervento; ma poi, rimarranno come prova in caso di aggressioni o altri reati. Saranno coinvolti i convogli di Trenitalia sulla linea del Brennero, sulla Bolzano-Merano, nonché su quella della Pusteria. In Trentino ne saranno dotati anche i capitreno della Valsugana.

«Al momento non sappiamo la data esatta per l’avvio della sperimentazione, ma dovrebbe essere in autunno», precisa Christian Tschigg, della Cisl Trasporti altoatesina. «Prima si dovrà tenere una riunione a livello nazionale per stabilire le modalità tecniche da adottare. Si dovrà definire quali telecamere acquistare, le modalità di utilizzo da parte dei capitreno, come tutelare la privacy di passeggeri e lavoratori». Difficile il vertice nazionale si tenga ora, con di mezzo la pausa estiva; se ne parlerà a settembre. Trenitalia però ci crede e l’intenzione sarebbe di partire entro l’anno. Intanto, come già avvenuto in Trentino, a breve entrerà in servizio una nuova squadra «anti evasione»: quattro neo assunti che, per sicurezza, affiancheranno i capitreno sulle corse ritenute più a rischio.

In realtà la prima a partire a livello nazionale sarà Trenord, a settembre. Proprio alla compagnia ferroviaria lombarda il 21 giugno il Garante per la privacy ha concesso l’autorizzazione, con prescrizioni, per l’adozione delle bodycam da parte dei capitreno. Serviranno, così il Garante, «per contrastare e prevenire aggressioni furti e atti vandalici, in aumento negli ultimi anni. Ma si dovranno adottare precise misure a tutela della riservatezza delle persone riprese». Cui dovrà sottostare anche Trenitalia. Le bodycam «non saranno sempre accese, ma potranno essere attivate dai capitreno o dagli addetti alla sicurezza solo in presenza di un pericolo concreto per le persone o le cose. Un led rosso ne segnalerà l’attivazione». I dispositivi «trasmetteranno le immagini alla sala operativa in tempo reale. Chi effettua le riprese non potrà modificarle, cancellarle né duplicarle».













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