Servetti: «La giustizia è in buona salute»

TRENTO. La giustizia trentina sta bene. Questa la premessa dalla presidente della corte d’Appello, Gloria Servetti, che ha illustrato i numeri del mondo della giustizia civile in vista dell’inaugurazi...



TRENTO. La giustizia trentina sta bene. Questa la premessa dalla presidente della corte d’Appello, Gloria Servetti, che ha illustrato i numeri del mondo della giustizia civile in vista dell’inaugurazione - sabato - dell’anno giudiziario. Numeri positivi, anche se ci sono delle note dolenti come la cronica e forte carenza di giudici di pace. E anche i risultati deludenti della mediazione civile, con solo il 27 per cento degli accordi raggiunti. «Un territorio privilegiato - così la presidente ha definito la regione - dove con un organico quasi completo si sono raggiunti risultati importanti grazie a tutti gli uffici che hanno lavorato molto bene. Il primo dato è sui procedimenti in appello che hanno una durata ultrabiennale, ossia quelli per i quali può scattare quanto previsto dalla legge Pinto e quindi un risarcimento per la durata del processo. Ecco, per l’ambito di Trento questi procedimenti sono sette (e sono comunque nella fase finale. Un dato importante arriva dal rapporto fra le cause che si sono instaurate nell’ultimo anno rispetto a quelle che sono state evase. Un rapporto quasi sempre positivo: a Rovereto 3.738 le «nuove» cause civili, 3.950 quelle definite. A Trento il rapporto è 12.790 a 12.496 (l’unico con più nuove entrare rispetto a quanto è stato definito) e Bolzano 12.276 contro 12.71. Nota dolente, come accennato, quella dei giudici di pace. «Ce ne sono 15 - ha spiegato Servettti - contro un organico previsto di 61. Nonostante questo, e grazie alla disponibilità di chi lavora, abbiamo circa 9 mila nuove cause contro 8500 definite». I numeri dei minori (sempre per la parte civile) 457 i nuovi fascicoli a Trento contro i 493 definiti. In Alto Adige il rapporto è 541 contro 563.













Scuola & Ricerca

In primo piano