Schiacciato da un abete a bordo del trattore 

In rianimazione un trentasettenne di Andalo che stava lavorando nei boschi del paese flagellati dal maltempo di novembre



TRENTO. Un 37 enne di Andalo, L.F. le iniziali, è rimasto schiacciato ieri da un albero mentre era a bordo del trattore con il quale stava lavorando, nei boschi di Cavedago, al ripristino di una zona flagellata da una tromba d’aria. L’incidente sul lavoro nel primo pomeriggio, a circa due chilometri dal paese, in località Selva Piana. A dare l’allarme il fratello, con il quale stava operando per spostare degli abeti. L’uomo è ricoverato in rianimazione all’ ospedale Santa Chiara di Trento. Non sarebbe in pericolo di vita, nonostante la terribile dinamica dell’incidente di cui è rimasto vittima.

Per estrarre il corpo ferito del trentasettenne dalle lamiere del rollbar, la struttura protettiva del trattore che lo ospitava, i vigili del fuoco di Cavedago e di Andalo hanno impiegato quasi un’ora e tutta l’attrezzatura da taglio a loro disposizione, dalle pinze idrauliche alla mola a disco. L’impatto fra il grosso tronco ed il mezzo della ditta di famiglia, per la quale l’uomo lavora, è stato devastante.

Con il fratello, il trentasettenne di Andalo era impegnato su un terreno comunale. Attorno a lui la devastazione di una tromba d’aria e dell’eccezionale ondata di pioggia che, alla fine di novembre, hanno messo in ginocchio anche molti dei boschi di quella parte di Trentino. A Cavedago tanti gli uomini, da allora, impegnati a ricucire le ferite della terra. L’uomo era a bordo di un trattore, un pesante mezzo dotato delle necessarie protezioni. Secondo quanto si è appreso, sarebbe stato intento a verricellare dei tronchi, con la strumentazione preposta che si trovava nella parte posteriore del mezzo. Poco prima delle 14, per cause in via di accertamento, accanto alla strada presso la quale stava operando, si sarebbero smosse delle piante. Una di esse, un enorme abete, è piombato sopra la cabina del trattore, sfondandola. Accortosi dell’accaduto, è stato il fratello a chiamare i soccorsi. Sul posto i vigili del fuoco di Cavedago e di Andalo con pinze idrauliche, mola a disco, cuscini di sollevamento e tutta la strumentazione utile a liberare il ferito, incastrato nella cabina. Per poterlo estrarre da quelle lamiere i vigili hanno impiegato 50 minuti. Un lavoro febbrile, per consentire poi l’intervento dei sanitari del 118 e quello dei sanitari di Trentino Emergenza, che lo hanno portato a Trento. Sul posto tre squadre di terra del Soccorso alpino. Ai carabinieri di Cles ed agli ispettori dell’Uopsal il compito di ricostruire l’accaduto, in un contesto dove, con alberi “aggrovigliati” a terra, è difficile prevedere gli effetti anche di minimi spostamenti. Tensioni improvvise possono provocare un effetto molla. (f.q)













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