TRASPORTO PUBBLICO

Sì all’ascensore di Mesiano: lavori al via nel 2021 

La commissione ha votato la deroga urbanistica: porterà 6-800 persone all’ora  Illustrate anche le ciclabili (via Grazioli e viale Rovereto) di collegamento con la stazione di valle


Gianfranco Piccoli


Trento. 76 metri di dislivello, 180 di sviluppo (con una punta di pendenza dell’83%) che verranno percorsi in un minuto alla velocità media di tre metri al secondo, una capacità oraria di trasporto di 6-800 persone per un totale di 20 corse all’ora. Cabina a guida autonoma (senza manovratore, per intendersi) e capienza tra le 30 e le 40 persone, bici escluse.

Sono i numeri salienti dell’ascensore inclinato che unirà la città con la facoltà di Mesiano: partenza in corrispondenza dell’ingresso carrabile del liceo Galilei e arrivo sul retro del piazzale della facoltà di ingegneria. Inizio dei lavori previsto per il 2021, costo stimato di 3 milioni di euro.

I dati sono stati illustrati ieri in Commissione urbanistica dall’ingegner Bruno Delaiti, dirigente del Servizio opere pubbliche del Comune, dall’assessore Italo Gilmozzi, competente per le opere pubbliche, e dall’assessore Alberto Salizzoni, che ha la delega per la mobilità. Spettatori interessati i presidenti delle circoscrizioni di Povo (Sergio Casetti) e Oltrefersina (Simonetta Dellantonio).

Quello di ieri è stato il primo passaggio formale per un’opera attesa da decenni che necessita di una variante al Prg per ridefinire l’area di passaggio dell’ascensore inclinato. Un’opera che non solo collegherà città e Mesiano, ma servirà a decongestionare la “famigerata” linea 5, che oggi nei giorni feriali, tra le 7.30 e le 11.30, porta in collina tra le 1600 e le 1.800 persone.

La scelta dell’ascensore - ha spiegato Delaiti - è stata obbligata, visto che le soluzioni studiate per una ciclabile erano irrealizzabili (causa pendenze) e le scale mobili erano già state escluse dalla stessa Unitn in uno studio del 2011 perché non sbarrierate e non in grado di caricare biciclette, cosa che sarà possibile con l’ascensore (al prezzo di diminuire il carico di persone, evidentemente).

Ma Gilmozzi e Salizzoni hannon sottolineato come l’ascensore inclinato faccia parte di un progetto molto più ampio che comprende da una parte il collegamento ciclabile con la stazione di partenza dell’ascensore inclinato, dall’altra il collegamento tra la stazione di arrivo e la nuova ciclopista della Valsugana realizzata dalla Provincia.

Per quanta riguarda la nuova rete ciclabile in città, il progetto interessarà soprattutto via Grazioli, dove il tracciato verrà realizzato sacrificando parte dei posti auto. Stesso discorso vale per Viale Rovereto e viale Trieste (o Bolognini), dove verrà realizzata una pista che avrà il compito di collegare l’ascensore inclinato con corso Tre Novembre e con il futuro tracciato di via Perini. Rispondendo ad una domanda del consigliere M5s Andrea Maschio, Salizzoni ha chiarito che le piste saranno ad uso esclusivo delle bici per evitare lo spezzatino da condividere con i pedoni.

Per quanto riguarda la parte a monte, dalla stazione di arrivo dell’ascensore è prevista una ciclabile che raggiungerà il vecchio ponte Lodovico e da qui si ricongiungerà con la ciclabile della Valsugana. Tra i vari interventi, quello del consigliere Pd Michele Brugnara, che ha auspicato uno sviluppo turistico dell’opera.















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