Rotaliana, crescono i furti alle auto in campagna

Mezzolombardo, nei giorni scorsi sono tornati anche i topi d’appartamento Sparito un portafoglio lasciato da una signora sulla vettura e un compressore


di Anna Tava


MEZZOLOMBARDO. Sono sempre più frequenti a Mezzolombardo i furti, più o meno gravi. Questa settimana i ladri sono entrati in una casa a schiera, in una via vicina all'ex Macello, hanno forzato la finestra e messo sottosopra l'appartamento. Scarso il bottino, ma grande il dispiacere per la signora A.G., che non teneva soldi in casa, ma si è vista derubata di alcuni gioielli e di un orologio del marito defunto, oggetto al quale era molto affezionata. In più le è rimasto un brutto senso di invasione e una gran confusione da sistemare: armadi e cassetti erano stati ribaltati, distrutte le piante poste all'interno davanti alla finestra che, aveva pensato, avrebbero fatto da barriera. Considerando la difficoltà di recuperare i beni rubati, non ha neppure presentato denuncia ai carabinieri, e così pure non l'ha fatto il signore a cui hanno preso un compressore dal garage, lasciato aperto durante un pomeriggio. Anche i furti di attrezzi di campagna e nei campi, stanno diventando un fenomeno comune.

L'abitudine di lasciare aperti i locali fa parte di una consuetudine di vita che conta sui rapporti di buon vicinato e sull'idea che gli atti di ruberia qui in zona fossero minimi. Ma pare che le cose siano cambiate. Infatti, si sono diffusi i furti nelle auto dei contadini mentre lavorano nelle loro campagne, tanto che si sono ormai abituati a non portarsi appresso denaro, viste le ripetute manomissioni nei mezzi lasciati parcheggiati nei prati. E molti lasciano pure i veicoli aperti per non rimetterci i vetri dei finestrini. Anche tale comportamento è nuovo rispetto agli anni scorsi, quando le auto restavano tranquillamente incustodite.

La signora C.G. due giorni fa ha intravisto due ragazzi dai capelli scuri, uno alto e l'altro più basso, intenti ad aprire la sua auto e con le mani infilate in modo rapido nella sua borsetta. Ha urlato, ma questi hanno fatto in tempo ad arraffare il portafoglio e a scappare. Ieri un conoscente le ha telefonato dicendole di aver ritrovato il portamonete, gettato a terra in un altro campo, naturalmente senza i 30 euro che conteneva, ma almeno con tutti i documenti.

La signora racconta che il giorno seguente al fatto aveva visto due ragazzi simili a quelli del furto che passeggiavano per quelle stesse strade di campagna ma, non essendo assolutamente certa di questa identificazione, non poteva accusarli. Però la sua testimonianza può servire come avviso per chi sta lavorando nelle campagne della Rotaliana, diventate luogo di “lavoro” anche per altri professionisti, quelli del crimine.

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