TRENTO. Ha chiesto scusa, si è detto pronto a risarcire il derubato con 1.300 euro e ha permesso di recuperare anche la refurtiva composta da gioielli e denaro. Un atteggiamento collaborativo che ha permesso ad un albanese di 20 anni (arrestato in flagranza dalla polizia) di patteggiare un anno e quattro mesi per l’accusa di furto in abitazione. L’arresto era scattato lunedì mattina 13 all’alba in via Vicenza. La segnalazione era arrivata alla centrale operativa alle 3.30 e a chiamare era un vicino della casa dove era in corso il furto, un ragazzo tunisino, che aveva notato due persone mentre tentavano di forzare le tapparelle di un appartamento al secondo piano di una palazzina. Avvicinatisi silenziosamente, per non essere scoperti, gli agenti avevano visto uno dei malfattori lanciarsi dal secondo piano dell’edificio e cadere sulla rampa sottostante. Nonostante il tentativo di darsi alla fuga, l’uomo è stato raggiunto ed arrestato. Poco prima però, il ladro aveva ingaggiato una violenta colluttazione con gli agenti, i quali hanno riportato delle lesioni. Sottoposto a perquisizione personale, l’albanese è stato trovato in possesso di arnesi da scasso che aveva utilizzato poco prima per introdursi all’interno dell’appartamento. Oltre agli arnesi da scasso aveva addosso anche dei gioielli che erano stati appena prelevati nell’appartamento. Convalidato l’arresto, la direttissima era stata spostata a ieri quando, con la promessa di risarcimento (che comprende anche i costi per sistemare la finestra) e dopo aver permesso il recupero del resto della refurtiva si è arrivato al patteggiamento. Il 20enne è stato quindi messo ai domiciliari in Lombardia. Sono ancora in corso le ricerche del complice.