Rifugi, aperture rinviate per la neve 

Il caso. Per quest’anno qualcuno dovrà rinunciare alla partenza anticipata a maggio. Problemi per il Roda de Vael, Passo Principe e Denza Rosi: «Condizioni anomale, dubito di farcela per l’1 giugno». Silva: «L’accesso non è sicuro, la strada è coperta. Fatichiamo a captare l’acqua»


Valentina Leone


Trento. Chi della montagna ha fatto la propria ragione di vita, trasformandola anche in un lavoro, è preparato ad affrontare anche condizioni non proprio ottimali. Eppure le insolite e intense nevicate delle ultime settimane hanno creato non pochi problemi a diversi rifugisti, e in particolare a chi è a quote molto elevate. Così, diversamente dagli ultimi anni, dove anche oltre i 2.000 si apriva anche con un mese d’anticipo sulla data ufficiale del 21 giugno, per questa stagione che di estivo sembra avere ancora molto poco, le aperture - in particolare nella zona del Catinaccio - slitteranno alla prima settimana di giugno, non prima, come confermano anche dall’associazione Rifugi del Trentino.

«Ho già fatto un tentativo di salita, ma è ancora troppo pericoloso. Dubito di poter partire per il primo di giugno, data che avevo fissato ormai un po’ di tempo fa», allarga le braccia Sergio Rosi, gestore del rifugio Passo Principe, quota 2.600 metri. «Vivo e lavoro in montagna da quando ho 17 anni, oggi ne ho 65 quindi posso dire di averne viste di tutti i colori, ma sicuramente questo quantitativo di neve, a quote anche molto basse, è del tutto anomalo. Lo scorso anno a maggio ho lavorato moltissimo, quest’anno non c’era neanche da pensarci: tutto bloccato. La speranza è che trattandosi di neve primaverile con il primo sole si sciolga in fretta, ma finché c’è questo innevamento niente escursioni a piedi, ma solo con gli sci d’alpinismo».

Apertura slittata al 7 giugno anche per il rifugio Roda de Vael: Roberta Silva sperava di farcela per il 30 maggio, ma la quantità di neve depositatasi e la difficoltà di captare l’acqua rende impossibile partire. «La strada per arriva al rifugio è piena di neve, e metterei in pericolo inutilmente me e i miei dipendenti. Diciamo che gli ultimi anni erano stati “anomali” in senso opposto: si apriva sempre in netto anticipo rispetto alla data ufficiale di giugno». Stessa musica per il rifugio Denza, ai piedi del ghiacciaio Presena, quota 2.300 metri circa: la data cerchiata sul calendario originariamente era il 25 maggio, ma con ogni probabilità si andrà almeno all’1 giugno. «Ieri abbiamo trovato l'acqua che viste le temperature è pochissima - hanno scritto qualche giorno fa i gestori sulla loro pagina Faceboook - non sufficiente per far funzionare cucina e centralina idroelettrica. A causa dei grossi danni dovuti all'alluvione di ottobre è momentaneamente chiusa la strada. Sta intervenendo il Comune di Vermiglio ma ci vorranno un paio di settimane». Conta di partire in tempo, invece, il gestore del rifugio Sat Antermoia Martin Riz, mentre ieri ha fatto una prima ricognizione in quota il gestore del rifugio Vioz, sul gruppo Ortles - Cevedale -Mario Casanova: appena rientrato da un’impresa in Himalaya, ha trovato molta più neve del previsto ma, spiega in un video, «è pronto per ripartire con la stagione».













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