Rette dei nidi dimezzate e bonus bebè da 250 euro 

Provincia. Con l’assestamento di bilancio da 170 milioni di euro arriverà un piano famiglia che vale 30 milioni Previsti un assegno mensile per i primi tre anni del bambino e un taglio delle tariffe degli asili che vale 6 milioni


Ubaldo Cordellini


Trento. Si avvicina l’estate e si fanno i con ti. Nelle pieghe del bilancio di quest’anno sono stati trovati 170 milioni di euro per l’assestamento che verrà approvato a fine luglio. Un bel gruzzoletto al quale gli assessori guardano con bramosia. Ma buona parte di quel gruzzolo, 30 milioni, andranno al piano famiglia che gli assessori Stefania Segnana e Mirko Bisesti stanno mettendo a punto. Un piano che ha lo scopo di agevolare e sostenere la formazione di nuove famiglie, a partire dalla previsione di agevolazioni per l’affitto per le giovani coppie, per continuare con aiuti per chi fa figli, sia nei primi anni che in quelli successivi. Già sono state trovate le risorse, 6 milioni di euro, per tagliare le tariffe dei nidi, che attualmente arrivano fino a 437 euro al mese. Ma la giunta sta studiando anche un possibile bonus bebè da 250 euro al mese per i primi tre anni del bambino.

Rette dei nidi dimezzate

Ma l’intervento più costoso e forse di ancora maggiore impatto è quello sulle rette degli asili nido. L’assessore Bisesti in un primo tempo aveva pensato di eliminare del tutto le rette per gli asili nido, ma poi è stato considerato che la totale gratuità potrebbe avere un effetto contrario svilendo il servizio. Per questo motivo, e anche per una ragione economica, si è optato per una forte riduzione delle tariffe. In media, si parla di un taglio superiore al 50% delle rette che vengono calcolate in base al parametro Icef. Rendere completamente gratuito l’asilo nido sarebbe costato più di 8 milioni di euro, il taglio delle tariffe costerà, invece, 6 milioni di euro.

Il bonus bebè

Ed ecco, quindi, che si sta preparando un bonus bebè consistente che possa essere un aiuto vero a chi fa figli e non solo un boccata di ossigeno estemporanea. I tecnici sono al lavoro con la calcolatrice in mano, ma l’ipotesi che si fa è quella di un assegno mensile piuttosto consistente, dai 250 ai 300 euro da destinare alle mamme per i primi tre anni del bambino. Anche il periodo cui stanno pensando i due assessori è piuttosto lungo se confrontato con le altre esperienze di questo genere in Italia che, al massimo, arrivavano al primo anno di età del bambino. Facendo un rapido calcolo, la misura dovrebbe costare un milione e 200 mila euro all’anno, considerando che in Trentino nascono circa 4 mila bambini all’anno.

Aiuti per l’affitto

Tra le altre frecce all’arco del piano c’è anche un aiuto temporaneo a pagare l’affitto per le giovani coppie che decidano di mettere su famiglia e di andare a vivere per conto proprio. Un aiuto che dovrebbe essere concesso al di là quelli già esistenti.













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