Reddito di cittadinanza per 4 mila La Provincia pagherà ai 4.900 esclusi 

Accordo con il governo. Blindata la competenza delle autonomie speciali, ma Trento e Bolzano scelgono due strade diverse: dal 2020 sarà Roma a finanziare il reddito di cittadinanza in Trentino. Fugatti: «Risparmi per 13 milioni all’anno», In Alto Adige misure non cumulabili 


Chiara Bert


trento. Saranno oltre 4.000 i beneficiari in Trentino del reddito o della pensione di cittadinanza statale, ovvero circa 6 mila in meno di quanti oggi percepiscono l’assegno unico provinciale. Ma la Provincia - ha confermato ieri il governatore Maurizio Fugatti - continuerà ad erogare l’assegno unico a chi non rientrerà nei requisiti (più stretti) chiesti per il reddito di cittadinanza, si stima circa 4900 nuclei familiari. E continuerà anche ad integrare il reddito di cittadinanza a 1200 beneficiari per garantire la stessa entità dell’aiuto economico di oggi, che con il reddito statale sarebbe più basso.

L’intesa con Roma

La commissione Lavoro della Camera ha approvato venerdì notte l'emendamento Lega/M5S/Svp che consente alle Province di Trento e Bolzano di continuare a gestire le misure a sostegno delle persone in difficoltà in base alla proprie politiche. «Si tratta di un provvedimento che attendevamo e che dà piena garanzia alle prerogative statutarie dell’Autonomia, dal momento che rende compatibili gli interventi statali previsti dal cosiddetto reddito di cittadinanza con quelli aggiuntivi stabiliti in sede locale», commenta il presidente Fugatti.

La norma entrerà a regime nel 2020, quindi per quest’anno continuerà a pagare la Provincia, risparmiando (rispetto agli attuali circa 25 milioni) 3 milioni dovuti al fatto che vengono introdotti i 10 anni di residenza che riducono la platea. Saranno oltre 4.000 i beneficiari del reddito o della pensione di cittadinanza, per un volume di risorse stimato di circa 10 milioni. «A regime dunque - commenta soddisfatto Fugatti - la Provincia risparmierà 13 milioni all’anno che potrà destinare ad altri interventi, in particolare a investimenti e misure a sostegno della natalità». «Vogliamo comunque mantenere gli attuali livelli di reddito garantiti ai nostri cittadini con più di dieci anni di residenza», ha aggiunto Fugatti, ecco perché - secondo le stime - la Provincia continuerà ad erogare l'assegno unico a circa 4.900 nuclei che non beneficeranno del reddito di cittadinanza, per una spesa di circa 11 milioni .

Bolzano sceglie le mani libere

Se Trento integrerà il reddito di cittadinanza, Bolzano ha scelto invece di non consentire la cumulabilità delle due misure: manterrà in vigore la propria (provinciale, che a Trento viene meno) e i cittadini dovranno scegliere.













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