in tribunale

Rapina di Rolex alla gioielleria Tomasi: la banda dei lituani patteggia

I cinque malviventi erano entrati nella gioielleria di via San Pietro a Trento armati con pistole, mazze e spray urticante e avevano malmenato il titolare



TRENTO. Erano in carcere e lì resteranno i cinque giovani lituani arrestati il 28 aprile scorso dopo la violenta rapina alla gioielleria Tomasi di via San Pietro. Ieri l’udienza davanti al gup Carlo Ancona si è conclusa con il patteggiamento per tutti. Karolis, Norkus, Sarunas Kuprevicius, Nikita Beliakov e Kestutis Smoriginas hanno raggiunto l’accordo per una pena di 4 anni. Sei mesi in meno invece per Julius Mankus che avrebbe avuto un atteggiamento più collaborativo con le forze dell’ordine (impegnata in un’indagine lampo: fra il colpo e gli arresti sono passate solo poche ore) e quindi ha ricevuto uno sconto.

Nessun risarcimento è andato alla famiglia Tomasi che aveva vissuto dei lunghi secondi (41 quelli serviti ai rapinatori) carichi di paura e di angoscia. Tutto era iniziato alle 10.33 di un assolato martedì di fine aprile. Nella gioielleria Giancarlo Tomasi e la moglie che vedono alla porta un ragazzo. Aprono e il diciottenne chiede se nel negozio c'è qualcuno che parla inglese. Un modo per distrarre la signora mentre entrano i complici. Due spianano le pistole, il terzo nello studio dove c’è Giancarlo Tomasi che si sta muovendo verso il bancone. Viene fermato e buttato a terra e quando tenta di reagire gli viene spruzzato contro dello spray urticante e poi riceve un calcio al bacino. Sua moglie è bloccata minacciata con la pistola. E gli altri due rapinatori si mettono al lavoro sulle vetrinette. Con la mazzetta spaccano i vetri antisfondamento e prendono i Rolex buttandoli in uno zaino e nelle tasche. Il rumore dei vetri in frantumi fa pensare, a chi è fuori, ad una sparatoria.

C'è paura, e le urla che attirano l'attenzione di un'agente della polizia locale che vede un uomo fuggire verso vicolo del Vò e lo insegue assieme a Mario Caneppele. Ed è lei a fermarlo grazie anche allo spray al peperoncino gli spruzza contro e che, a causa di una folata di vento, le ritorna conto. Intanto altri due cittadini bloccano un secondo rapinatore in fondo a via Suffragio mentre arriva una pattuglia della polizia locale. Nel giro di pochi minuti, convergono tutte le forze dell’ordine. Si raccolgono le prime testimonianze e dopo pochi minuti carabinieri e polizia arrestano altri due sospettati: erano nella stazione dei treni, pronti a partire per Bolzano. Il quinto lo fermano i poliziotti di quartiere in piazza Dante, tradito dai pantaloni sopra il ginocchio e da un taglio sul sopracciglio. E alla fine viene recuperata anche tutta la refurtiva.

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