Profughi, Dolomiti Energia sott’accusa 

Cia: «Li sfruttano». Ma la società replica: «Vanno solo ad affiancare gli operatori»


di Pietro Gottardi


TRENTO. “Dove sta la dignità della persona?” È dura l’accusa che Claudio Cia, consigliere provinciale e regionale di Agire per il Trentino, rivolge tanto ai vertici di Dolomiti Energia quanto all’amministrazione guidata dal presidente Ugo Rossi. A scatenare la reazione è la decisione dell’azienda, caldeggiata dalla Provincia, di assumere 34 extra-comunitari richiedenti asilo da affiancare agli operatori che si occupano della raccolta dei rifiuti, impiegandoli esclusivamente al mattino e fornendo loro un compenso netto di 150 euro mensili. Cia si fa portatore dello scontento di chi, faticando magari per arrivare a fine mese, vede i fondi pubblici destinati ad azioni come questa e muove all’azienda l’accusa che si tratti di un’operazione apparentemente inclusiva e mirata all’integrazione, ma che in realtà punta a utilizzare manodopera a basso costo per sopperire alla carenza di personale che da vari anni la affligge. “La sinistra non coglie il volto umano della società che dovrebbe governare – prosegue il consigliere – non c’è nessuna dignità nello sfruttare la condizione di estrema precarietà dei richiedenti asilo per evitare i costi che comporterebbero assunzioni vere e proprie. Odora di meschino, profuma quasi di schiavitù.”

Completamente diversa la versione di Dolomiti Energia, che affida la replica a una nota stampa. L’azienda rivendica il contributo dato negli ultimi anni all’occupazione trentina, “attraverso duecento nuove assunzioni portate a compimento con modalità di selezione trasparenti e pubbliche”. Il punto focale della risposta sta quindi nel differenziare radicalmente il piano del lavoro “normale”, da quello in cui saranno impiegati gli extracomunitari, limitato nelle mansioni e nel tempo. “L’esperienza consisterà solo in un affiancamento degli operatori professionali di Dolomiti Ambiente, per la durata massima di un mese, non rinnovabile – viene infatti precisato – e l’indennità ricevuta avrà valore simbolico, come del resto previsto dalla Delibera provinciale di riferimento.” L’azienda conclude ribadendoche da anni si contraddistingue nel promuovere progetti di sostenibilità sociale, sia nel campo dell’integrazione – come in questa specifica occasione – che in aspetti differenti, mirando però sempre a migliorare la condizione generale del territorio in cui opera.













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