Prezzo, grande festa  per la chiesa restaurata e “restituita” ai fedeli 

Il vescovo Tisi ha celebrato la prima messa in Arcipretale Ristrutturazione necessaria dopo il terremoto del 2011


di Aldo Pasquazzo


PREZZO. Nel 2011, per colpa di alcune scosse di terremoto, la chiesa di San Giacomo di Prezzo, il cui presbiterio conserva alcuni dipinti murali riconducibili a Carlo Donati, rimase lesionata e venne chiusa al culto. Le successive verifiche effettuate dallo studio di ingegneria Eng Group di Pieve di Bono avevano fatto emergere la necessità di un intervento di consolidamento, poi realizzato dalla ditta Effeffe Restauri di Cimego, per una spesa complessiva di 350mila euro. Durante i lavori le funzioni religiose sono state celebrate nel vicino teatro mentre le esequie funerarie traslocate a Creto, nell’Arcipretale di Santa Giustina.

Ieri, alla presenza del vescovo Lauro Tisi, di don Vincenzo Lupoli, del vicepresidente della Provincia Mario Tonina e del sindaco di Pieve di Bono-Prezzo Attilio Maestri, affiancato dal suo vice Paolo Franceschetti, la Casa del Signore è stata riaperta e riconsegnata alla sua gente. L’assessore provinciale Tonina e il sindaco Maestri hanno inquadrato al meglio la situazione consentendo alla gente di rendersi effettivamente conto di quanto sia rilevante avere in paese una chiesa in cui esercitare le funzioni religiose. L’arcivescovo è stato accolto sul sagrato da un folto gruppo di bambini. Nella sua omelia ha sottolineato anche lui l’importanza per un paese (anche se con meno di 200 abitanti) di avere un riferimento dentro il quale pregare. Dalla cantoria Alessandro Pesenti ha intonato i vari canti “Chiesa di Dio”, “Oggi è giorno di festa”, “Kyrie”, “Gloria”, “Noi con te”, “Tu ci ha lasciato il tuo corpo”, brani accompagnati dalla corale di paese diretta da Gian Marco Cosi. Sandro Tagliaferri, progettista e direttore dei lavori, ha invece illustrato l’opera realizzata: «L’intervento è iniziato nel mese di aprile del 2017 e ultimato lo scorso novembre. La soluzione intrapresa ha riguardato il posizionamento di cordoli perimetrali mediante la messa in opera di tiranti sotto il pavimento, sagrestia compresa. Una volta consolidate le fondazioni si è intervenuti sulle murature verticali, poi nelle volte e sui cornicioni che presentavano porzioni pericolosamente danneggiate, quindi si è proceduto con dei trattamenti antitarlo e con la pulitura di tutti gli arredi lignei compresa la tinteggiatura».

A ricostruire la storia di questa chiesa è lo storico sagrestano Ivano Pizzini, che la mansione la ricopre dal 1979, quando il prete di allora, l’ultimo stabilmente in paese, era don Tullio Ambrosi. «Nel lontano 1537, in occasione della visita pastorale, l’allora vescovo dell’epoca era salito quassù a far visita al paese - racconta - anche se la consacrazione vera e propria risale al 12 settembre del 1694. Stando sempre ai brogliacci conservati dentro la curazia (dal 20 aprile 1943 divenuta parrocchia) altre ristrutturazioni si sono succedute nel 1873, agli inizi del 1900, nel 1963 e 1969».

A cerimonia conclusa si è svolta una festa nella vicina ex canonica e ora sede della Pro loco.

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