Perde i soldi per la figlia Caccia alle proprietarie 

Una busta con un biglietto («Per la tua borsa di studio») ritrovata al Torrione Katia Cont l’ha consegnata alla polizia. Poi l’appello lanciato su Facebook


di Katja Casagranda


TRENTO. Con un appello lanciato in Facebook che si è diffuso a macchia d’olio già nelle prime ore dalla pubblicazione, è partita ieri la gara di solidarietà per ritrovare i legittimi proprietari di una anonima busta contente soldi. Soldi di una mamma destinati alla propria figlia, come si legge nel biglietto allegato alle banconote “La tua borsa di studio bambola” Vieni presto” Un abbraccio fortissimo” Mamma” tracciato con un’elegante grafia prettamente femminile che ha sciolto il cuore di Katia Cont, tanto da adoperarsi in prima persona per ritrovare madre e figlia e restituire il prezioso contenuto. “Era mezzanotte-racconta Katia Cont-e tronavo con una collega verso la macchina passando da Piazza Fiera quando nei pressi del Torrione ho visto una busta bianca che ho subito capito conteneva soldi. L’ho raccolta pensando che qualcuno l’avesse persa e l’ho aperta perché appunto fuori non c’era scritto nulla. Mi sono trovata fra le mani soldi, molti soldi, e questo biglietto. Ho subito pensato che la busta fosse stata persa da una mamma che aveva prelevato nella banca lì di fronte e mi si è stretto il cuore pensando a come si potesse sentire scoprendo di aver perso il regalo per la figlia. Abbiamo fermato una volante di polizia che passava e abbiamo consegnato la busta, ma ho voluto scattare la foto al biglietto per poterlo pubblicare in facebook, lanciare l’appello e sperare che una catena di solidarietà facesse tornare la busta ai suoi proprietari”. Katia Cont, responsabile della comunicazione del Centro Culturale S.Chiara, che rientrava verso il centro dopo lo spettacolo al Teatro Sociale, non si è persa d’animo quindi quando in piena notte si è sentita in dovere di aiutare una mamma e sua figlia. “Penso si tratti di una studentessa dell’Università. Con la mia collega abbiamo allertato tutte le associazioni universitarie, ho parlato con l’Opera Universitaria, ma sono anche passata nella banca di Piazza Fiera per chiedere se fosse possibile risalire ad un prelievo di tale entità fatto nel tardo pomeriggio o serata di giovedì. La busta chissà da quanto stava lì. Ho pensato ai sacrifici che hanno fatto i miei genitori per permettermi di studiare e ho subito sentito solidarietà per questa mamma. Spero con tutto il cuore che si possa rintracciare mamma e figlia, che si chiama Marta, perché era l’unica cosa scritta sulla busta”. Alcuni dettagli sono stati volutamente tenuti in riserbo, come l’entità della somma di denaro, in modo tale da permettere alla questura, dove ora è custodita la busta, di riconsegnare il regalo al legittimo proprietario. Subito c’è stata una mobilitazione generale che ha creato una catena umana in cui su più fronti è rimbalzato l’appello a cui ci uniamo per regalare un sereno Natale a questa mamma e a Marta. “Mi auguro di cuore che i soldi arrivino a Marta e non oso immaginare il panico della sua mamma in questo momento, perché so quanta fatica e amore possa esserci in quella busta. Spero davvero assieme alla mia collega e ovviamente a tutti quanti si sono messi a cercare Marta che questa sia una storia a lieto fine”.













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