l’accoglienza smantellata 

Operatori in assemblea preoccupati per il futuro

TRENTO. L’assemblea unitaria indetta da Fp Cgil, Cisl Fisascat e Uil Fpl è servita a discutere delle conseguenze dei tagli della Giunta Provinciale sul sistema di accoglienza trentino. Erano presenti...



TRENTO. L’assemblea unitaria indetta da Fp Cgil, Cisl Fisascat e Uil Fpl è servita a discutere delle conseguenze dei tagli della Giunta Provinciale sul sistema di accoglienza trentino. Erano presenti Luigi Diaspro e Roberta Piersanti per la Cgil, Lamberto Avanzo e Carlo Monte per la Cisl e Marcella Tomasi e Francesca Vespa per la Uil.

Presenti un centinaio di operatori delle varie cooperative ed enti interessati dalle misure che produrranno la perdita di 140 posti di lavoro, secondo quanto lo stesso presidente Fugatti ha comunicato ai sindacati nell'incontro del 14 scorso. I sindacati hanno illustrato gli sviluppi delle ultime ore relativamente alla vicenda Fersina, dove pare confermato il subentro - almeno per un paio d'anni - di Croce Rossa nella gestione del servizio, circostanza tuttavia ancora non comunicata ai sindacati, che in ogni caso desta profonde preoccupazioni per la mancanza ad oggi della convocazione di un tavolo di confronto sugli istituti normativi e contrattuali applicabili a tutela dei lavoratori interessati: la clausola sociale prevista dalle norme provinciali è solo il punto di partenza per garantire la continuità occupazionale ed il mantenimento degli attuali livelli retributivi e professionali.

Si profila inoltre uno scenario che pare presupporre Croce Rossa come soggetto unico o principale che gestirà il sistema di accoglienza in Trentino sino al preannunciato definitivo smantellamento, già in corso con il blocco dei corsi di italiano, orientamento al lavoro, supporto psicologico e, a breve, con la chiusura del centro di Marco. «Anche su questo sostengono i sindacati - riteniamo necessario conoscere l'intero progetto per le modalità del subentro e per le ricadute sui rapporti di lavoro in essere. Sull'altro versante, nessun percorso è stato avviato per un progetto di ricollocazione degli esuberi che le cooperative e gli enti non saranno in grado di assorbire in altri servizi: alla rassicurazione del presidente Fugatti sull'applicazione degli ammortizzatori sociali - cui hanno diritto a prescindere - abbiamo già opposto la richiesta dell'attivazione di misure straordinarie per consentire a questi lavoratori possibilità occupazionali concrete, visto il nuovo periodo di rallentamento che si prefigura nell'economia nel Paese».

«Sono stati molti gli interventi dei presenti, giovani e giovanissimi che apparivano quasi smarriti di fronte ad una condizione che fanno fatica ad inquadrare, non tanto e non solo per l'assenza ad oggi di prospettive di salvaguardia del posto di lavoro, ma soprattutto per il senso di frustrazione che sta determinando in loro la svalorizzazione delle proprie competenze e professionalità, dell'entusiasmo per un percorso che hanno inteso intraprendere con passione e spirito di disponibilità verso gli ultimi».













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