Olivieri: «Roma ignora che il traffico è in calo» 

Il braccio di ferro sulla concessione A22. Parla il presidente della società: «Attenzione, già ora il nostro pedaggio è il più basso d’Italia, così sarebbero a grave rischio gli investimenti futuri»



TRENTO. Il ministero dei trasporti che minaccia la gara per il rinnovo della concessione. E, dall’altra parte della barricata, Autobrennero che avverte come il traffico sull’autostrada non cresca più come si prevedeva e che Roma deve prenderne atto. Dopo la minaccia del ministro Toninelli (e le parole concilianti del governatore Fugatti che assicura di voler continuare la trattativa senza sbattere la porta) da più parti si respira la convinzione che quello della gara sia una minaccia fatta con un fucile scarico.

Il Ministero - osservano i maligni - avrebbe in animo di gestire A22 senza assumersi i rischi della gestione e quelli economico-finanziari: «Questo non sta a me dirlo. Io osservo però è evidente che il piano traffico è cambiato essendo diminuito il traffico in modo particolare leggero. I il concessionario deve assumersi il rischio traffico. È evidente che se circolano meno mezzi avremmo una tariffa più alta per poter sostenere gli investimenti. Già ora il pedaggio di Autobrennero è il più basso di tutte le autostrade d'Italia» spiega il presidente della società di via Berlino.

Si torna al Cipe

La settimana prossima, mercoledì, i territori hanno messo in calendario una riunione preparatoria in vista del prossimo incontro con il Cipe. Una fase di stallo, con il sorgere di nuovi problemi, che lascia presupporre che il Cipe potrebbe scegliere il rinvio.

Olivieri ha delle perplessità anche sulla forma giuridica che Roma ha individuato per l’eventuale rinnovo: «Il Mit insiste a sostenere che si tratti di un affidamento in house invece si tratta di un accordo di parternariato pubblico-pubblico così come disciplinato dal 13 bis e autorevolmente confermato dal Consiglio di Stato» spiega il presidente che, non per nulla, è anche avvocato.

Toninelli attacca

I timori della società non sembrano coincidere con la vision del ministro dei trasporti Toninelli: «Ll nuovo Piano finanziario inviato dagli enti pubblici territoriali prevede una drastica riduzione del futuro livello di traffico, che incide negativamente sulla tariffa di pedaggi, determinando un maggiore costo a carico degli utenti finali. Vanificando, dunque, una delle finalità prioritarie dell’accordo, teso a ridurre l’onere a carico della collettività. In aggiunta la Regione Trentino Alto Adige, con lettera del 13 marzo scorso, ha riproposto modifiche all’articolato, sul ruolo del Comitato di indirizzo e di coordinamento, incompatibili con le prescrizioni formulate in merito dalla commissione Ue». Ma la partita, e le settimane passano, non sembra sul punto di sbloccarsi per davero.G.T.













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