Oggi il governatore ad Arte Sella 

La visita di Fugatti come segno di vicinanza. Montibeller: «Anni per riaprire il percorso»



TRENTO. Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti farà visita questa mattina ad Arte Sella devastata dal maltempo per dimostrare la vicinanza dell’istituzione dopo l’appello pubblicato ieri dal nostro giornale. «Riapriremo Malga Costa entro tre settimane, ma ci vorranno anni per riaprire il percorso Arte Natura: è stato un cataclisma, con venti o trenta opere d’arte distrutte in un colpo solo e quasi 400mila euro di danni» ha dichiarato il direttore artistico di Arte Sella Emanuele Montibeller.

Il presidente dell’Apt Valsugana Stefano Ravelli ha elogiato il sostegno dimostrato in queste ore dai residenti della Val di Sella, che hanno raccolto 850 euro in donazioni da 10 euro: «Saranno destinati all’acquisto di nuove essenze di piante diverse, per iniziare a ripensare il percorso artistico di Arte Sella». Ravelli ha delineato la situazione: «Malga Costa, che comprende il percorso con la Cattedrale Vegetale, è rimasta intatta e una volta ripulita potrà essere riaperta al pubblico. Arte Sella nasce con lo scopo di scoprire come la natura interagisce con le opere d’arte nel corso del tempo: questa volta la natura ha agito troppo velocemente sulle opere, con esiti catastrofici». Montibeller si è detto d’accordo: «Potremo riaprire Villa Strobele in primavera, ma il vero interrogativo è come riusciremo a far tornare i visitatori, che hanno aspettative molto alte sulle nostre esposizioni. Dobbiamo tutelare i 40 lavoratori che ruotano attorno ad Arte Sella, molti dei quali sono giovani oppure persone da accompagnare alla pensione».

Montibeller ripone la sua fiducia nei cittadini e nelle istituzioni: «Apriremo nelle prossime ore una raccolta fondi aperta a tutti. Abbiamo già incontrato i rappresentanti del Comune di Borgo e della Comunità di Valle, incontreremo anche il presidente Fugatti. È un bel segnale che ci conforta». Riflette tuttavia sulle difficoltà che affronterà Arte Sella: «Abbiamo 100mila visitatori l’anno, ci autofinanziamo per il 90% e solo il 10% del nostro budget proviene dal sostegno pubblico. Ora ci domandiamo quanta gente ci visiterà. Siamo costretti a chiedere un aiuto, è una sensazione a cui non siamo abituati».

(f.p.)













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