Natale: per le luminarie  serve il contributo di tutti 

La proposta dai commercianti: no alla scelta facoltativa, sì alla quota obbligatoria Stanchina: «Valuteremo». E per le feste, quest’anno, le luci saranno in movimento 



TRENTO. Per l’illuminazione natalizia di un centro storico allargato anche a Via Malvasia e Via San Martino, mancano 60mila euro che dovranno arrivare dai contributi strutturati delle 582 attività commerciali presenti nel centro cittadino. Il costo complessivo del bando vinto dalla ditta francese Blachere Illumination è di 100mila euro diviso in tre lotti. Il primo pari a 40mila euro che riguarda l’illuminazione delle piazze del centro, è coperto dall’intervento di Apt e Comune. Da finanziare gli altri due lotti rispettivamente di 35 e 25mila euro. La sorpresa che è arrivata dall’incontro che Comune e Apt hanno organizzato con i commercianti è che la base preferirebbe una quota obbligatoria da versare alla stregua della tassa sui rifiuti, piuttosto che un contributo facoltativo col quale si potrebbe favorire quei “furbetti” che, non versando la quota, possono comunque godere del richiamo delle luminarie. Ipotesi che ha trovato disponibile l’assessore Stanchina ad una valutazione in proiezione 2019. Intanto il progetto attuale è decisamente ambizioso fino a voler diventare un’ulteriore attrazione natalizia con illuminazioni tra loro diverse anche in movimento come quelle che saranno proiettate in Piazza Battisti sulla facciata del Sociale ed in Piazza Duomo su Torre Civica e Museo Diocesano. I contributi sono strutturati in quote diverse alle quali corrispondono visibilità diverse che vanno da un minimo di 130 euro ad un massimo di 10mila. Un’altra sorpresa è arrivata da una diffusa contestazione della programmazione natalizia. Sul banco degli imputati i troppi giorni di mercati di scarsa qualità che andrebbero ad intaccare le attività commerciali fisse. La risposta dell’assessore Stanchina è stata nell’indicazione che nel 2020 scadranno tutte le concessioni e quella sarà l’occasione per ridiscutere l’assetto dei mercati. Il fatto che ci siano strade come Via Santa Trinità e Via Alfieri, tagliate fuori dalla programmazione delle luminarie e come i mercatini di Natale che saranno inaugurati il 24 novembre, siano troppo sbilanciati sul food quasi mai a carattere natalizio e si è aperto il dibattito sul fatto che 92 casette siano troppe – è l’opinione di Stanchina che ha sottolineato come si arrivi all’assegnazione esaurendo la lista dei supplenti – o poche per i commercianti che ne vorrebbero una maggiore diffusione. La proposta è stata quella di chiudere al traffico Via Travai e Via Santa Croce nei fine settimana. Confermata l’attuazione delle norme antiterrorismo con New Jersey a tema e come la principale difficoltà per l’organizzazione del “Capodanno in Piazza” sia l’obbligo di un conta persone introdotto dalla Questura. (d.p.)













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