LA TRAGEDIA

Muore 11 giorni dopo la tragica caduta 

Raffaella Ghezzi, 63 anni, il 19 luglio era precipitata per oltre cento metri dalla zona del Piz Galin riportando traumi gravissimi. Originaria di Andalo e da poco in pensione, viveva con il marito Luigi Donini a Molveno


Mara Deimichei


TRENTO. Raffaella Ghezzi non ce l’ha fatta. È morta nella notte fra lunedì e martedì nel reparto di rianimazione del Santa Chiara dove era stata ricoverata il 19 luglio, dopo una tragica caduta dal Piz Galin. Per undici giorni i suoi famigliari e i suoi amici si sono aggrappati alla speranza che il corpo della 63enne originaria di Andalo ma residente a Molveno, reagisse alla cure dei medici e superasse i pesantissimi traumi riportati nella caduta. Ma purtroppo il miracolo non c’è stato e il funerale di Raffaella sarà celebrato giovedì 1 agosto alle 17 nella chiesa parrocchiale di Molveno

L’incidente. La donna, nel pomeriggio di venerdì 19 luglio, era impegnata in un’escursione nella zona del Piz Galin. La caduta è avvenuta a una cinquantina di metri dalla meta, in un tratto ripido e impervio a quota 2.350 metri. Il sentiero, in quel punto, è particolarmente impervio e per la salita si utilizza un cordino posto proprio in aiuto agli escursionisti. A quanto pare Raffaella Ghezzi deve essersi inciampata e nulla ha impedito la sua caduta verso il basso. Che è stata fermata solo da una cengia. Un volo di un centinaio di metri e sotto di lei, il vuoto. Sembrava quasi un miracolo: era ancora viva. Il coordinatore dell’area operativa Trentino occidentale del soccorso alpino aveva chiesto immediatamente l’intervento dell’elicottero che in una prima rotazione aveva verricellato sul posto il tecnico di elisoccorso e il medico. In una seconda rotazione il velivolo aveva trasportato in quota anche due operatori del soccorso alpino - la guardia attiva di Molveno e la guardia attiva di Fai della Paganella - per dare supporto nelle operazioni di soccorso e recupero, rivelatesi molto complesse. La donna, incosciente, era stata messa in sicurezza e dopo le prime cure mediche, era stata trasportata con la barella per un centinaio di metri, in un luogo più adatto al recupero con il verricello da parte dell’elicottero. Quindi la partenza del velivolo con destinazione il Santa Chiara. Qui era stata sottoposta ad una serie di accertamenti che avevano evidenziato gravi traumi e i sanitari avevano quindi deciso per il ricovero nel reparto di rianimazione.

Il lutto. Raffaella Ghezzi era in pensione da poco più di un mese e si stava godendo il riposo assieme al marito Luigi Donini, anche lui fresco di pensione dopo una vita passata nella società di incremento turistico di Molveno. Una coppia molto unita quella composta da Raffaella e Luigi che aveva messo al mondo tre figli, Giuliano, Viviana e Gianluca che li avevano resi orgogliosi e felici nonni. Una vita tranquilla quella di Raffaella che è finta tragicamente mentre stava andando in montagna, mentre stava facendo una delle cose che più amava.













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