Medici di base, proclamato nuovo sciopero 

Finita la tregua tra Cisl, Provincia e Azienda sanitaria sui maxi-ambulatori: «Ora facciamo sul serio»



TRENTO. È durata poco la tregua tra Cisl medici, Provincia e Azienda sanitaria sul maxi ambulatorio di Trento sud. Ieri infatti - dopo che la giunta provinciale non ha deliberato una retromarcia sulla vicenda - il segretario provinciale Nicola Paoli ha proclamato un nuovo sciopero dei medici di base per il 31 gennaio e 1 febbraio prossimi.

«L’atteggiamento di chiusura persiste - ha detto Paoli - e da parte dei nostri iscritti aumentano le pressioni per lo sciopero dopo che abbiamo revocato la manifestazione precedente in segno di disponibilità. Nel frattempo non abbiamo fatto passi avanti e abbiamo dovuto purtroppo riscontrare il dilettantismo con cui gli uffici provinciali della sanità stanno affrontando questo confronto, con l’azienda sanitaria che ne approfitta per imporre il proprio gioco».

I punti oggetto di confronto sono sempre tre: la nuova Aft di Trento Sud, contestata dalla Cisl medici perché ritenuta una semplice “favore” ai medici che ne fanno parte e non una vera aggregazione funzionale territoriale con il risultato di creare concorrenza sleale (su questo punto è partita anche una causa legale); gli indennizzi ai medici che non hanno ricevuto sufficienti scorte di vaccini (e quindi non hanno potuto raggiungere gli obiettivi e relativi premi economici) e infine l’organizzazione dei progetti dell’azienda sanitaria per i medici di base.

Le modalità di sciopero, così come sono state comunicate ieri dalla Cisl medici, saranno queste: chiusura di tutti gli studi dei medici di base nelle giornate del 31 gennaio 2019 e del 1 febbraio 2019 dalle 8 alle 20. I medici garantiranno, quali prestazioni indispensabili, le visite domiciliari avuto riguardo alle condizioni cliniche e alla possibilità o meno di spostamento del paziente: assistenza domiciliare integrata, assistenza domiciliare programmata a malati terminali nonché le ulteriori prestazioni definite indispensabili nell’ambito degli accordi regionali. La protesta riguarda anche i medici di guardia (sempre appartenenti alla Cisl medici, sindacato maggioritario) si asterranno dal lavoro dalle ore 20 del giorno 31 gennaio alle ore 8 del giorno 1 febbraio. Anche in questo caso saranno garantite le prestazioni essenziali. Intanto il 25 gennaio è stato proclamato uno sciopero nazionale della dirigenza medica contro la manovra economica che non prevede risorse per il rinnovo del contratto.















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