«Matteo sarà per sempre parte delle nostre note» 

Il dolore della Banda di Pieve di Bono per la scomparsa del presidente che lascia la moglie Marina e il figlio Gianluca. Il sindaco: «Persona impegnata e leale»


di Aldo Pasquazzo


PIEVE DI BONO-PREZZO. «Matteo sarà sempre parte delle nostre note, tra i nostri strumenti e nella nostra voglia di stare insieme». Così la Banda musicale di Pieve di Bono ricorda il suo presidente Matteo Penasa, anima del sodalizio che a soli 43 anni ha trovato la morte in montagna. Un tragedia quella che si è compiuta ai piedi delle «Quatar Sorele» a monte di Malga Caino, nel comune di Cimego, che ha colpito nel cuore la comunità di Pieve di Bono della quale Matteo era una colonna, impegnato su diversi fronti. «Durante la scorsa legislatura era stato per due anni consigliere e in quei 24 mesi era stato leale, corretto e impegnato» spiega commosso il sindaco Attilio Maestri che ieri sera assieme alla sua giunta era nella caserma dei pompieri per ricordare Matteo. Una persona estremamente seria e scrupolosa, che ha sempre operato per il bene della cosa pubblica. Con un grande desiderio: ricavare nella ex scuola materna Alimonta uno spazio per la «sua» banda e riuscire ad ospitare a Creto il prossimo concerto delle bande del Chiese, tradizionalmente in programma in estate.

Tanto dolore anche nel mondo della Croce Rossa, di cui il papà di Matteo, Elio, aveva fatto parte per diversi anni. «In queste circostante non ci sono parole, ma solo dolore - commenta tristemente Ettore Fornasari presidente della Cri valle delle Chiese.

I Penasa, originari della valle di Rabbi, nel Chiese sono molto conosciuti. Una famiglia esemplare e bella. Matteo, dipendente Enel come suo padre, viveva con la moglie Marina e il figlio Gianluca al villaggio Prosnavalle adiacente il bacino artificiale di Cimego. Lui, inoltre, era da sei anni a questa parte, anche presidente della banda sociale di Pieve di Bono: un’istituzione che per tradizione viene retta e presieduta sempre da persone capaci di fare e garantire aggregazione. «Era una persona che sapeva trascinare e trasmettere quel senso di appartenenza» dice di lui l'amico Michele Bazzoli presidente della casa di riposo di Strada. Da poche settimane don Vicenzo Lupoli è l'arciprete anche dell’unità pastorale Madonna delle Grazie ma la famiglia Penasa la conosce da tempo e Matteo era anche uno dei catechisti di quarta elementare a Creto quella frequentata dal figlio. «Di fronte a tanto disperazione e dolore mi affido al buon Dio affinché in futuro rimanga vicino a moglie, Gianluca e agli amati genitori» ha detto il sacerdote che ha dedicato parole commosse per Matteo nella messa di ieri sera. Don Lupoli oggi sarebbe dovuto partire per una settimana ma ha disdetto ogni appuntamento per poter essere vicino alla famiglia Penasa e alla comunità in questo difficile momento.

Ieri sera Matteo sarebbe dovuto essere a Trento negli studi di Rttr assieme al figlio Gianluca e ai pulcini della locale squadra di calcio. Del piccolo si è subito preso cura l’amico di Matteo, Kristian Foresti Galliani che ha ricordato come Penasa fosse vicino alla squadra di calcio locale, sempre presente e disponibile.













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