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di Daniele Peretti


TRENTO. La nuova regolamentazione della Ztl resta nell’occhio del ciclone. Da una parte c’è chi, come Sandra Toldo, titolare del negozio d’arredamento Capolinea in Via Santissima Trinità, lancia una class action contro il Comune che a suo dire rende la vita impossibile ai piccoli commercianti del centro storico, e la scuola Sacro Cuore che vede i genitori dei propri alunni multati in maniera ricorrente e ormai quotidiana. Dall’altra la Fiepet Confesercenti il cui presidente Massimiliano Peterlana evidenzia alcune criticità, ma anche chi giudica positiva la zona a traffico limitato.

«L’altro giorno è arrivata in ufficio una mamma con multe finora notificate per 1500 euro e mi ha detto che se le pagava non poteva pagare la retta. La situazione attuale - spiega Franca Penasa, amministratrice dell’Istituto Sacro Cuore di piazzetta Verzeri - finirà per mettere in discussione la sopravvivenza stessa della scuola. Abbiamo già presentato una constatazione al comando della Polizia Municipale che ci è stata rigettata ed ora siamo in attesa di un incontro col sindaco». L’aspetto curioso è che le multe sono state elevate per la maggior parte tra le 11.45 e mezzogiorno e non tutte sono state già notificate: «Per la scuola materna e primaria c’è l’obbligo dell’accompagnamento dei bambini. L’uscita è alle 12 e quindi si deve arrivare con una decina di minuti d’anticipo - spiega Penasa - il problema coinvolge 700 famiglie e 130 dipendenti e per noi è un sistema che non va». Il Sacro Cuore in passato aveva visto accogliere il ricorso presentato al Ministero dei Trasporti dopo che era stato impossibile trovare un accordo col Comune. In quell’occasione era stato stabilito che la scuola avrebbe trasmesso alla Polizia Municipale l’elenco degli iscritti con relativi mezzi ai quali veniva concesso un permesso temporaneo. «Dal 2016 non è più possibile attuare questa procedura e i genitori devono andare al Comando e pagare un permesso». Da segnalare anche come il Sacro Cuore, dopo la cessione di un terreno all’Università, non ha più accessi alternativi.

Per Massimiliano Peterlana, presidente della Fiepet Confesercenti, «la situazione ideale sarebbe quella di un centro storico senza parcheggi che però garantisca il traffico necessario agli operatori economici». «Un mese fa abbiamo avuto un incontro col Comune in cui abbiamo illustrato alcune criticità come l’orario di carico e scarico riferito ad esercizi che non hanno lo stesso orario d’apertura».

Sull’idea della class action, Peterlana parla di «una legittima iniziativa di un gruppo di cittadini, presa al di fuori del sindacato senza richiederne un parere o un appoggio». «Vorrei però sottolineare come la situazione sia rimasta sempre la stessa rispetto al passato con l’unica differenza data dall’installazione delle telecamere. Prima entrare in Ztl era una scommessa che si poteva vincere o perdere, adesso l’esito è certo». Da via Suffragio arriva una valutazione positiva per le telecamere, ma con una critica: «Da quando sono state introdotte i vigili non si vedono più ed è scomparso anche il carabiniere di quartiere. Con i mercatini poi tutte le Forze dell’Ordine sono dall’altra parte della città», si lamenta M.G. (preferisce che il suo nome non appaia), che racconta un episodio: «Poco dopo le 18 di ieri, in pieno centro, vedo una persona all’interno del furgone dell’elettricista che mi stava facendo una riparazione in negozio. Gli chiedo se per caso avesse preso un dipendente e alla risposta negativa, usciamo subito dal negozio e blocchiamo l’uomo. Non gli mettiamo le mani addosso per evitare ulteriori problemi, ma nel poco tempo impiegato per chiamare il 113 è riuscito a scappare».













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