«Marmolada, non si facciano sceneggiate» 

Il governatore Rossi attacca il Veneto che oggi ha convocato il consiglio regionale in vetta. Lega, sfida tra Zaia e Fugatti



TRENTO. «Spero solo che sulla Marmolada non facciano troppe sceneggiate perché ne vediamo già fin troppe». Il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi risponde così all’iniziativa del Veneto che ha deciso di riunire per oggi il Consiglio regionale sulla vetta della Marmolada per protesta dopo aver perso la vetta. Rossi è nettissimo: «Da che mondo è mondo i confini passano sempre sulle creste della montagna, se poi Dellai e Galan avevano fatto un accordo contro natura io non sono della stessa opinione. Del resto, ora c’è una sentenza dell’Agenzia del territorio che sancisce questa situazione . Detto questo, posso solo ricordare che la Provincia di Trento ha fatto un piano di sviluppo per la Marmolada, anche con i fondi per i comuni di confine con la possibilità di rinnovo dell’impianto Vascellari, mentre la Regione Veneto proprio per dare l’ok a quest’impianto ha avuto tempi biblici. Ci sono altre montagne che mostrano come ci possa essere una gestione comune, penso alla funivia Paradiso sul Tonale che parte in territorio lombardo e arriva in Trentino. Lì non ci sono problemi e dovremo prendere spunto da quest’ esempio. Il marchio da vendere, infatti, è uno solo: quello delle Dolomiti». Rossi, poi, spiega che per quanto riguarda il territorio non è disponibile a cedere neanche un metro: «Noi siamo una provincia autonoma e il territorio è uno dei nostri pilastri. Non si tocca. Del resto, la Lega ci ha abituato a spettacoli folcloristici come l’ampolla sul Po, ma poi quando è salita al governo ha impugnato le nostre leggi».

Ma il caso crea un caso anche dentro la Lega. Il Carroccio Veneto scala la Marmolada alla conquista di quei 30 metri di confine che a Punta Rocca, la seconda cima, possono impedire a Canazei e a Trento l’arroccamento con la nuova funivia del ghiaccio. La Lega trentina ribadisce che non rinuncerà neppure a quei 30 metri (che lungo i 12 km di pista di discesa si allargano fino a 70). Lo chiarisce puntualmente Maurizio Fugatti, sottosegretario alla salute, che è ilcandidato presidente del centrodestra/leghista. Fugatti ha anticipato ieri che se sarà lui a sostituire Ugo Rossi, aprirà un tavolo col Veneto, cercando di capire le intenzioni di Luca Zaia, ma «sostenendo sempre le intenzioni del Trentino». Fugatti riconosce che ci sono legittime ragioni da entrambe le parti, ma precisa che lui e la Lega non rinunceranno a tutelare l’interesse di Trento. Il governatore Zaia, dal canto suo, afferma che non vuole andare alla guerra con Trento. Non lo ha fatto con Rossi (Centrosinistra), immaginarsi se lo farebbe con il suo partito. Ma di certo non potrebbe consentire che Canazei salga in funivia fino a Punta Rocca, attraversando il ghiacciaio, e di fatto togliendo ossigeno (siamo già ben oltre i 3 mila metri) agli impianti veneti, la Funivia Marmolada, indispensabile motore di sviluppo turistico per tutta la Val Pettorina. I veneti dicono che la Provincia di Trento, ad esempio, è in ritardo con la messa in sicurezza di passo Fedaia, sepolto spesso dalla neve nei mesi invernali. Temi seri, dunque, all’attenzione del Consiglio regionale oggi a punta Serauta, dalle 10 alle 13. All’ordine del giorno c’è un unico punto, la difesa dei confini. E’ la difesa, cioè, del confine concordato da Giancarlo Galan e da Lorenzo Dellai, nel 2002, quand’erano presidenti rispettivamente del Veneto e del Trentino. Un accordo sulla carta, che concedeva al Veneto un corridoio lungo la parte orientale del ghiacciaio in modo da preservare la Funivia e la pista da sci. Un accordo, però, che non è stato portato all’approvazione della Provincia di Trento e della Regione Trentino Alto Adige, per cui il Comune di Canazei ha avuto buon gioco nel contestarlo.













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