«Marangoni, la Provincia vigili»

I Cobas: in fabbrica si lavora a pieno ritmo per fare magazzino. Intanto si vota per rinnovare la rsu



ROVERETO. La prima novità per Marangoni è che per la terza volta in un anno sono state indette le elezioni per la rappresentanza sindacale unitaria (rsu,) già annullate due volte per mancanza del quorum minimo (nell’ultima occasione mancavano due soli voti), e che quindi nell’arco di tre settimane dovrebbe venire eletta non solo la rsu, ma anche il rappresentante per la sicurezza dei lavoratori (rls), una figura che il Cobas considera fondamentale per garantire le migliori condizioni di lavoro all’interno dello stabilimento. «È la rls che ha per interlocutorediretto la medicina del lavoro - spiega Antonio Mura dei Cobas - e che ha facoltà di entrare in tutti i reparti per verificare le condizioni di lavoro, e di intervenire anche fermando la produzione se la situazione diventa pericolosa per l’incolumità dei lavoratori». Una figura ancora più necessaria dopo il clamoroso caso di Carmine Minichino, l’operaio del reparto di vulca nizzazione morto per ipertermia dopo un malore in azienda, e su cui la magistratura roveretana attende la perizia medico legale. «Notiamo ch nessun miglioramento è stato previsto per il reparto vulcanizzazione e cottura, al di fuori delle prescrizioni emanate dall’azienda dopo la morte di Minichino, e che sono scadute l’8 di agosto».

Ma il punto sullo stato della fabbrica di via del Garda lo fanno gli stessi operai: «Dopo aver “bruciato” circa 2 mila euro l’anno cancellando le pause mensa, inserendo 8 sabati di “disponibilità”, cioè di lavoro, e cancellando la quattordicesima, ci si aspettava che l’azienda avesse bisogno di produttività. Invece dopo solo un anno hanno chiesto la cassa integrazione. Il risultato è che ora si lavora a pieno ritmo, anche di sabato, non tanto per commesse quanto per fare magazzino. Questa sembra la strategia di chi si prepara a chiudere, non a rilanciare». «Cosa ci dobbiamo aspettare alla fine dell’anno di cassa integrazione?» chiedono Mura e Giovanno La Spada dei Cobas. «»Il problema è politico. Chiediamo che le istituzioni della Provincia si impegnino a fondo in una verifica su cosa sta facendo l’azienda e quali prospettive occupazionali si stiano preparando. La Provincia deve convocare i Marangoni a un tavolo e chiedere loro che intenzioni abbiano in merito all propria prospettiva in Trentino, sia produttiva che occupazionale». Sulla vicenda Marangoni i Cobas hanno ottenuto la piena disponibilità a collaborare da pare di Filippo Degasperi (M5S). ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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